Un anno fa i trattori sono divenuti il simbolo delle proteste degli agricoltori contro le politiche del Green Deal europeo. La loro mobilitazione ha avuto larga eco a livello informativo e ha portato in tempi celeri all’adozione di varie misure a livello europeo e nazionale. La Commissione europea ha colto l’occasione anche per inaugurare un nuovo metodo di lavoro, chiamato Dialogo strategico, che ha coinvolto le rappresentanze dei diversi soggetti legati all’“agricoltura”. Come ogni nuova strada, il sentiero tracciato finora dal Dialogo strategico merita attenzione, soprattutto per riflettere sugli elementi di novità che propone e la possibile applicazione in altri ambiti delle politiche europee, come sta già accadendo. Infatti, il 30 gennaio 2025, la Presidente della Commissione europea ha annunciato l’avvio di un ulteriore Dialogo strategico sul futuro dell'industria automobilistica.
Una nuova forma di consultazione dei portatori di interessi pubblici e privati
Il Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione è stato annunciato da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione del 13 settembre 2023: «Molti si stanno già impegnando a favore di un’agricoltura più sostenibile. Dobbiamo affrontare queste nuove sfide insieme agli uomini e alle donne impegnati nel settore agricolo. È l’unico modo per garantire la nostra sicurezza alimentare anche in futuro. Abbiamo bisogno di un maggiore dialogo e di una minore polarizzazione. Per questo motivo vogliamo avviare un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE».
Sono tre gli obiettivi che la Commissione europea si proponeva di raggiungere con il nuovo strumento:
- favorire l’ascolto reciproco e il dialogo rispetto a prospettive, ambizioni, preoccupazioni e soluzioni degli agricoltori e degli altri principali portatori di interessi di tutta la filiera agroalimentare;
- ridurre la polarizzazione dialettica riguardo le dimensioni della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica);
- favorire una comprensione comune rispetto al futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura negli Stati membri dell’UE.
Al Dialogo strategico, avviato il 25 gennaio 2024, hanno partecipato i presidenti e i direttori di ventinove organizzazioni del settore a livello dell’Unione, selezionate dalla Commissione, che rappresentano interessi plurali, anche in conflitto tra loro: quelli del settore agroalimentare europeo (agricoltori, cooperative, imprese agroalimentari; tra le organizzazioni che hanno partecipato vi sono COPA e COGECA, Agroecology Europe, EuropaBio), della società civile (ad esempio Greenpeace, Slow Food, Organizzazione europea dei consumatori), delle comunità rurali come Via Campesina e Rural Youth Europe e del mondo accademico.
Da gennaio ad agosto 2024 i componenti del Dialogo hanno lavorato in diversi gruppi di lavoro; sono state organizzate sette riunioni plenarie, ad alcune delle quali ha partecipato anche la Presidente della Commissione europea. Il coordinatore dell’iniziativa, il tedesco Peter Strohschneider, ha inoltre incontrato i ministri dell’agricoltura degli Stati membri, il collegio completo dei commissari dell’UE, i deputati del Parlamento europeo e i rappresentanti del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni.
Gli esiti del Dialogo e il loro utilizzo da parte della Commissione europea
Gli esiti del Dialogo si trovano nella Relazione finale, approvata all’unanimità, intitolata Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e l’alimentazione in Europa. Il documento è indirizzato alle istituzioni che condurranno il processo legislativo ordinario relativo alla futura Politica agricola comune (PAC), cioè Commissione europea, Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione Europea, e ai portatori di interessi dell’agricoltura e dell’alimentazione.
La relazione, disponibile anche in forma di “executive summary”, si compone di 88 pagine e propone ai lettori dieci principi politici guida e quattordici raccomandazioni, subarticolate in ulteriori azioni.
Il fatto che le raccomandazioni siano state adottate all’unanimità evidenzia il raggiungimento degli obiettivi di ascolto e “comprensione comune”. In particolare il Dialogo e i suoi esiti costituiscono un riconoscimento importante del lavoro svolto dagli agricoltori, anche nei termini di apporto positivo alla produzione di beni pubblici, e manifestano l’interesse per le loro preoccupazioni e aspettative. Alcuni commentatori hanno voluto sottolinearne, a loro avviso, la vaghezza della Relazione finale nell’affrontare vari snodi oggetto di contrapposizione, l’assenza di dettagli operativi essenziali, la mancanza di indicazioni precise sul budget necessario e sulle fonti per recuperarlo.
Gli esiti del Dialogo strategico non sono rimasti nel cassetto. La Lettera di missione che la Presidente della Commissione europea ha consegnato al lussemburghese Christophe Hansen, nominato Commissario all’Agricoltura per il quinquennio 2024-2029, fa esplicito riferimento alla necessità di dare seguito alla Relazione finale .
Alcune misure proposte dal Dialogo sono già state adottate: un maggiore coordinamento tra Commissione e Banca europea per gli investimenti (BEI), per mettere a disposizione ulteriori risorse per il settore primario; l’istituzione di un Consiglio europeo per l’agricoltura e l’alimentazione, che contribuirà all’elaborazione delle proposte di documenti strategici e normativi della Commissione europea.
Altre raccomandazioni sono già oggetto di dibattito nelle istituzioni e tra i portatori di interessi: una futura PAC che indirizzi i pagamenti diretti in favore degli agricoltori in condizioni di maggiore bisogno anziché a tutti; la conferma degli obiettivi ambientali, ma con diversi strumenti di incentivo; l’affiancamento alla PAC di un fondo per la transizione giusta, affinché gli strumenti di sostegno per gli agricoltori non abbiano troppi obiettivi e siano, quindi, troppo complessi; l’introduzione di un nuovo sistema comparativo europeo per la valutazione dei progressi verso la sostenibilità e l’erogazione di sostegni collegati a tali progressi.
Una nuova stagione di ascolto e partecipazione?
L’agricoltura, nel 2024, è stata un banco di prova per le istituzioni europee e il Dialogo strategico ha fornito spunti interessanti per impostare in termini nuovi il lavoro della Commissione europea. Nelle Lettere di missione consegnate ai neo Commissari europei e nel documento Working Methods of the European Commission 2024-2029 sono esplicitati alcuni elementi di novità finalizzati ad assicurare un’Unione più democratica . Tra le proposte ve ne sono alcune che riguardano il rapporto con la società civile: visitare regolarmente gli Stati membri; rafforzare il rapporto e la presenza nei lavori delle altre istituzioni dell’UE, a partire dal Parlamento in cui siedono i rappresentanti dei cittadini; instaurare una nuova era di dialogo con le parti interessate; incorporare la partecipazione dei cittadini nel lavoro della Commissione, per «instillare una vera e propria cultura della democrazia partecipativa».
Si tratta di un possibile cambio di passo. Con alcuni elementi da seguire con attenzione, come per ogni iniziativa presentata come “partecipativa”. Quali saranno le voci che potranno parlare e quali rimarranno fuori dai circuiti di ascolto? Quale sarà l’impatto dell’ascolto sugli atti concreti che poi vengono proposti e approvati attraverso il circuito legislativo ordinario? Questi cambiamenti allo stesso tempo sottolineano la necessità per cittadini e organizzazioni di coordinare tempo, energie e risorse per garantire che le loro voci siano ascoltate negli spazi creati a tal fine. È responsabilità di tutti, a partire da chi li organizza, che questi spazi non si riducano solo a meri dispendiosi adempimenti procedurali. È responsabilità di tutti, a partire da chi li organizza, che questi spazi non si riducano solo a meri dispendiosi adempimenti procedurali.
Risorse per approfondire
RIGGIO G., I paradossi dell’agricoltura: un test per la politica, Aggiornamenti Sociali, marzo 2024
ROZIC P., La transizione ecologica alla prova del voto, Aggiornamenti Sociali, aprile 2024
SIMONATO A., I trattori in piazza: dare un nome al malcontento, <www.aggiornamentisociali.it>, febbraio 2024