ArticoloEtica sociale
Salario giusto: non solo una questione di cifre
In occasione dell’incontro con i partecipanti alla Consultazione “Care is
Work, Work is Care” organizzata dal Progetto “The Future of Work:
Labour after Laudato Si’” in collaborazione con il Dicastero per il Servizio
dello sviluppo umano integrale, l’8 maggio scorso papa Francesco ha fatto riferimento all’impegno per «un lavoro equo, giusto, dignitoso
per tutte le persone del mondo» e ha messo in guardia dal «rischio che
corriamo nelle nostre attuali società […] di accettare passivamente quanto
accade attorno a noi, con una certa indifferenza oppure perché non siamo
nelle condizioni di inquadrare problematiche spesso complesse e di trovare
ad esse risposte adeguate». Ha invece invocato «un nuovo patto sociale
che ci leghi insieme – generazioni più anziane e generazioni più giovani
– per la cura del creato e per la solidarietà e la protezione reciproca
all’interno della comunità umana» (papa Francesco 2024).
Un mondo di disuguaglianze
L’appello del Papa non potrebbe essere più adatto a questo tempo, in cui
le disuguaglianze economiche in ambito lavorativo, all’interno di uno stesso
Paese e a livello internazionale, stanno sempre più assumendo i contorni
dell’emergenza. A livello delle singole famiglie come a quello delle multinazionali
più gigantesche, all’interno delle comunità così come lungo le catene
del valore globali, la questione salariale richiede la nostra attenzione
e interseca la lotta per l’inclusione e l’uguaglianza. Disparità salariali di
genere ormai incancrenite, divari occupazionali a base geografica e razziale
che non si riesce a scalfire, e l’abisso che separa la retribuzione dei dirigenti
da quella di tutti gli altri segnalano problemi fondamentali del mondo del lavoro che richiedono di essere affrontati 2. Nei Paesi sviluppati così come
in quelli in via di sviluppo sono troppe le persone che faticano ad arrivare
a fine mese. Troppe famiglie devono fare affidamento sul lavoro di più
membri, che spesso devono fare più di un lavoro ciascuno e basta un incidente
sul lavoro, un licenziamento o la malattia di un membro a mandare
sul lastrico anche quelle che riescono in qualche modo a cavarsela 3. Troppe
persone nel mondo sono costrette a vivere in una condizione in cui ogni
giorno possono solo sperare (e pregare) che a loro e ai loro cari non succeda
nulla di catastrofico. [continua]
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