ArticoloInternazionali
Un voto in bilico: l’India tra nazionalismo e tenuta democratica
Nei mesi di aprile e maggio 2024 si svolge in India una delle tornate
elettorali più imponenti del pianeta, della durata complessiva di
44 giorni. Tale evento suscita notevole interesse a livello globale,
da un lato per il ruolo strategico riconosciuto all’India a livello economico
e geopolitico, vista come contrappeso rispetto alle pretese egemoniche della
Cina nella regione indopacifica, dall’altro perché tali elezioni rivestono
un’importanza cruciale per il futuro democratico del Paese, nonché per
la coesione del grande mosaico di culture e religioni che lo compongono.
Nell’ambito delle elezioni politiche in corso, circa 968 milioni di elettori
sono chiamati a eleggere i 543 membri della Lok Sabha (Camera del popolo).
La legge elettorale attualmente in vigore si basa sul principio first
past the post, ovvero su un sistema maggioritario uninominale a turno
unico, e prevede un sistema multipartitico, con partiti di rilievo sia federale
sia regionale. Il territorio del Paese è suddiviso in tante circoscrizioni quanti
sono i seggi; ciascun partito presenta un candidato per ogni circoscrizione e
quello più votato vince. Il partito o alleanza politica che supera i 272 membri
eletti (assicurandosi così una maggioranza alla Lok Sabha) sceglie il proprio
leader come primo ministro del Paese.
Le ultime due elezioni, nel
2014 e nel 2019, hanno visto la
vittoria del partito nazionalista
indù di destra Bharatiya Janata
Party (Partito del popolo indiano,
BJP) e dell’alleanza di cui fa
parte, la National Democratic
Alliance (NDA). Narendra Modi,
il suo leader indiscusso, è dunque al
termine del secondo mandato come
Primo ministro (cfr Dias 2019).
Vari sondaggi confermano la sua
popolarità e sembrano indicare che
la NDA potrebbe vincere di nuovo
con un buon margine queste elezioni
politiche, anche se con una maggioranza
più contenuta rispetto ai 353 seggi ottenuti nel 2019. Tuttavia, in
India i pronostici elettorali sono spesso stati smentiti. Molto può dunque
cambiare nel corso del lungo processo elettorale, che non si svolge in un’unica
data, ma è suddiviso in sette tornate elettorali che riguardano di volta
in volta Stati diversi. I risultati saranno resi noti il 4 giugno. [continua]
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