ArticoloDialoghi
Una giustizia “più giusta”. Teorie e pratiche riparative
Una via possibile di umanità, Guido Bertagna SJ / Riconciliazione si dice (e si fa) in molti modi, John Braithwaite; intervista a cura di Guido Bertagna SJ / La giustizia riparativa nella riforma Cartabia, Valentina Verduci /
Suum cuique tribuere. A ciascuno il suo. Questo è l’adagio che molti
studenti di giurisprudenza imparano fin dal primo anno di università
riguardo alla cosiddetta concezione retributiva della pena, in base alla
quale il reo merita di essere punito con una sanzione proporzionata al male
commesso. Tale funzione della pena, ancora ben in evidenza nella nostra
legislazione penale, pur rispondendo a un istintivo desiderio di ristabilire
un equilibrio a fronte di un torto subito, mostra tuttavia tutti i suoi limiti
nell’esperienza concreta dei soggetti coinvolti nel processo, nella relazione
tra reo e vittima e tra questi e la società stessa. Già la nostra Costituzione,
all’art. 27, sottolineando con forza come la pena debba tendere alla rieducazione
e alla risocializzazione del condannato, ha compiuto un passo in avanti
importante:
punire non basta, vi è un tessuto sociale da ricostruire. [continua]
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