«La priorità è il benessere dei minori ucraini»
Il flusso in costante aumento di profughi ucraini, costituito per la maggior
parte da donne e bambini, richiede una particolare cura nell’accoglienza.
Come sta rispondendo il nostro Paese? Qual è la situazione giuridica dei
minori che non giungono con un genitore? Ci aiuta a capire la situazione
Ermes Carretta, dell’Associazione AiBi – Amici dei bambini.
Dottor Carretta, la vostra associazione è da sempre impegnata a favore
dei minori in situazioni di difficoltà, di abbandono, e anche nel caso del
conflitto ucraino vi siete attivati subito. In base alle vostre conoscenze,
qual è la situazione in questo momento dei minori ucraini arrivati in Italia?
Ermes Carretta: Per quello che si sa, attualmente sono circa 35mila i
minori ucraini arrivati nel nostro Paese. Per la maggior parte sono giunti
con la propria mamma, in qualche caso accompagnata anche dai membri
più anziani della famiglia, dato che gli uomini dai 18 ai 60 anni sono dovuti
rimanere in patria a combattere. Essendo con un genitore, questi bambini
non vanno incontro a particolari difficoltà dal punto di vista legale.
Tutte le persone che arrivano esprimono il desiderio di ritornare in
Ucraina appena sarà possibile, per ricostruire il loro Paese ed essere artefici
della sua rinascita. Ma analizzando la situazione, sebbene tutti auspichiamo
che la guerra finisca presto, se siamo realisti ci rendiamo conto che il
conflitto sembra destinato a durare ancora a lungo e quindi le condizioni
per un rientro non ci saranno a breve. [continua]
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