ArticoloCantiere Italia
La legge di bilancio del Governo Draghi
La prima legge di bilancio del Governo Draghi (L. 30 dicembre 2021,
n. 234, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e
bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024) è stata definitivamente
approvata il 30 dicembre 2021, sostanzialmente all’ultimo giorno utile.
Come da (cattiva) tradizione, l’approvazione è stata ottenuta tramite il
ricorso al voto di fiducia su un unico maxiemendamento.
L’analisi del provvedimento qui proposta prenderà le mosse dall’esame
del contesto macroeconomico e istituzionale al cui interno la legge è stata
formulata; se ne presenteranno quindi i principali contenuti, evidenziando le macroaree di intervento e soffermandosi sulle novità più rilevanti. Infine,
si formulerà un giudizio complessivo sul provvedimento.
1. Il quadro macroeconomico
Il quadro macroeconomico è tendenzialmente positivo (Tab. 1), ma
risente ancora della crisi sanitaria ed economica, e in particolare del rischio
di comparsa di ulteriori varianti del virus che riducano l’efficacia
dei vaccini e la ripresa
economica. Rispetto a
un anno fa, tuttavia,
c’è un maggiore ottimismo
rispetto alla
capacità di fronteggiare
nuove ondate pandemiche.
Infatti, l’incertezza
maggiore riguarda
non tanto (e non più)
l’impatto della pandemia,
quanto le possibili conseguenze dell’inflazione, a cui va aggiunto
l’effetto del conflitto russo-ucraino, scoppiato dopo la stesura
e l’approvazione della legge di bilancio. Al momento in cui scriviamo, la
rapida evoluzione della situazione rende impossibile qualunque previsione
sull’impatto del conflitto sul quadro macroeconomico, anche se siamo tutti
ben consapevoli del rischio che per il nostro Paese rappresenta l’aumento
vertiginoso del prezzo delle materie prime energetiche e l’eventuale difficoltà
di approvvigionamento. Altrettanto arduo è prevedere l’effetto sulla
finanza pubblica: da un lato, dovrebbero aumentare le spese di assistenza,
per l’accoglienza dei profughi e l’eventuale sostegno a cittadini e imprese in
difficoltà, mentre sul fronte degli investimenti, a partire da quelli previsti
dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), alcuni potrebbero
subire accelerazioni, ad esempio in materia di transizione energetica, e altri
essere abbandonati; d’altro canto, aumenteranno alcune entrate fiscali,
almeno nel breve periodo, come il gettito dell’IVA sui carburanti e alcune
imposte indirette sensibili all’inflazione, ma il Governo potrebbe anche
ridurne altre, ad esempio alcune accise.
[Continua]
Ti interessa continuare a leggere questo articolo? Se sei abbonato inserisci le tue credenziali oppure
abbonati per sostenere Aggiornamenti Sociali
Update RequiredTo play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your
Flash plugin.
© FCSF 