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Verso una transizione sostenibile e partecipata? Una rilettura del PNIEC 2024

L’orizzonte europeo del PNIEC, Luigi De Paoli / Un’occasione mancata, Mariagrazia Midulla / Le comunità energetiche rinnovabili: volano per una transizione equa, Massimiliano Muggianu
Fascicolo: novembre 2024

Il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) che il Governo italiano ha sottoposto all’Unione Europea lo scorso luglio disegna la traiettoria del futuro energetico dell’Italia fino al 2030 e, al tempo stesso, descrive le misure messe in atto dal nostro Paese per mantenere gli impegni assunti per mitigare i cambiamenti climatici antropogenici. I due aspetti, energia e clima, sono infatti inscindibili, se pensiamo che la quota maggiore di gas serra è emessa dai sistemi di produzione energetica basati su fonti fossili. Nelle pagine che seguono abbiamo voluto mettere a fuoco almeno tre livelli della questione: il quadro delle politiche europee, gli impegni di riduzione delle emissioni assunti dall’Italia e le ricadute locali delle scelte del presente Piano. Pertanto abbiamo coinvolto tre autori che rappresentano tre prospettive diverse: un punto di vista accademico (Luigi De Paoli), quello di un’associazione ambientalista (Mariagrazia Midulla) e quello delle comunità energetiche rinnovabili (Massimiliano Muggianu).

Gli Autori interpellati presentano elementi di valutazione differenti e, almeno in parte, discordanti su alcuni aspetti. Se consideriamo la complessità delle tematiche e il fatto che le politiche per l’energia e il clima coinvolgono trasversalmente tanti settori e dimensioni (economia, politiche sociali e abitative, trasporti, solo per citarne alcuni), è inevitabile che le prospettive possibili siano molte e che le valutazioni possano divergere. Riteniamo che questa pluralità di vedute rappresenti, al momento presente del dibattito, un arricchimento, in quanto porta a comprendere che, quando si tratta di tematiche di così vasta portata, il bene comune si può discernere soltanto mettendo in dialogo prospettive differenti. Da parte nostra, riteniamo opportuno sottolineare alcuni aspetti della questione che consideriamo fondamentali e che permettono anche di contestualizzare i contributi che presentiamo e vagliare le rispettive posizioni. [continua]

 

 

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