Per un’agricoltura al passo con la sostenibilità. La nuova PAC 2023-2027

Quando si affrontano temi legati al mondo dell’agroalimentare in Europa è inevitabile il riferimento alla Politica agricola comune, nota con l’acronimo PAC, che costituisce la cornice giuridica ed economica adottata dalle istituzioni europee per lo sviluppo dei relativi settori. Quando fu avviata, nel 1962, la PAC aveva come obiettivo principale la continuità, sicurezza e qualità negli approvvigionamenti alimentari per i cittadini dei Paesi aderenti all’allora Comunità economica europea. Nel corso dei decenni si sono aggiunte altre finalità (cfr l’art. 39 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, nella pagina a fianco); in particolare, negli ultimi anni, è divenuta centrale la questione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Le attività agricole dipendono dall’ambiente e dal clima e, a loro volta, li influenzano. L’agricoltura è il settore produttivo maggiormente esposto agli effetti dei cambiamenti climatici: le ondate di calore, la siccità, le inondazioni e gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, a cui si aggiunge la diffusione di nuove malattie delle piante, mettono a rischio le produzioni e la sopravvivenza delle aziende agricole. Al contempo, al settore è richiesto di contribuire alla riduzione delle emissioni climalteranti, alla tutela della qualità dell’acqua, dell’aria e del suolo, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla vitalità delle aree rurali. Non è semplice né scontato conciliare la transizione verso un’urgente sostenibilità ambientale con altri aspetti altrettanto rivelanti, come il mantenimento di una produzione adeguata di cibo sano e a prezzi accessibili per tutti e la garanzia di un reddito e di una qualità di vita dignitosa agli agricoltori e a tutti i lavoratori del comparto. [Continua]

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