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Parigi 2024: lo sport tra mito e realtà
Foto di Luca Dugaro su Unsplash
- Flavio Tranquillo, "Lo sport non è solo dei campioni" /
- Paola Abbiezzi, "Che cosa comunica un evento sportivo" /
- Luca Bianchi, "Paralimpiadi, fragilità e inclusione" /
I Giochi olimpici di Parigi 2024 si presentano al mondo con l’ambizione
di mettere in scena l’edizione più inclusiva, ecosostenibile,
responsabile, egualitaria, accessibile, giovane di sempre. Propositi
impegnativi che, inevitabilmente, prestano il fianco alle contestazioni di
quanti evidenziano ipocrisie e incongruenze. Di che cosa stiamo parlando?
Leggendo le dichiarazioni ufficiali, grande rilievo viene dato ad alcuni
traguardi particolarmente significativi: la riduzione del 55% delle emissioni
di CO2 rispetto alle precedenti edizioni dei Giochi, la fornitura totale di
pasti biologici certificati, la possibilità data a centinaia di migliaia di persone
di partecipare alla cerimonia inaugurale gratuitamente e, soprattutto, la perfetta uguaglianza tra atleti donne e uomini. Tuttavia, i critici non
hanno mancato di far notare come agli universitari siano stati “requisiti”
per tre mesi gli alloggi per accogliere i volontari, che anche nei cantieri
olimpici si ricorra a manodopera irregolare, che i mezzi di trasporto saranno
addirittura più onerosi del solito e che diversi atleti verranno esclusi per
ragioni più politiche che sportive. Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe
osservare. Le polemiche accompagnano costantemente questo genere
di eventi. Allargando però lo sguardo e riflettendo su un livello più radicale
di incongruenze, quando pensiamo al significato culturale dell’olimpismo
e ai suoi valori di riferimento, constatiamo facilmente la distanza che
separa l’ideale dalla sua concreta realizzazione. Ancora una volta, però, la
cosa non sorprende. Vi è sempre stata una dialettica tra i valori di riferimento
e la realtà effettiva; i primi segnano la rotta, la seconda esprime
la difficoltà del cammino. L’importante è non mistificare la realtà e tener
viva la consapevolezza del percorso ancora da compiere. [continua]
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