ArticoloStili di vita
Lo smartphone in famiglia: istruzioni per l’uso. L’esperienza dei Patti digitali
Intervista a Marco Gui a cura di Mauro Bossi SJ
L’utilizzo degli smartphone fa ormai parte della vita quotidiana dei minori.
Tuttavia molte famiglie, che pure ne riconoscono l’utilità, riscontrano
anche alcune problematiche. Quali?
Marco Gui: Ci sono due ordini di rischi per cui la digitalizzazione precoce
e non accompagnata è problematica. Il primo è contenutistico: sappiamo
che non tutti i contenuti presenti sulla rete sono adatti a dei preadolescenti.
In particolare, per le ragazze, uno degli aspetti più problematici
è il confronto con i modelli del corpo femminile rappresentati sui social,
soprattutto Instagram. Per i ragazzi, più spesso si tratta dei rischi derivanti
dalla fruizione prolungata di pornografia. Ci sono svariate ricerche sulle
conseguenze a lungo termine dell’esposizione a questi tipi di messaggi.
Il secondo fattore di rischio, che riceve meno attenzione, è quello dell’iperstimolazione
causata dalla fruizione continua di contenuti presentati in
forma molto attraente, che ha ricadute negative sulla capacità di concentrazione,
indispensabile, ad esempio, per la lettura e lo studio.
Il punto è che vivere in connessione
permanente richiede allenamento:
anche gli adulti hanno
difficoltà in questo senso, ma
i preadolescenti sono particolarmente
soggetti all’uso problematico
dei social media. Perciò occorrono
un approccio graduale e
l’accompagnamento da parte degli
adulti. Il minore deve imparare
a gestire i tempi di connessione,
a tutelare la propria attenzione,
ma anche a svolgere una lettura
critica dei contenuti che la rete gli
propone: capire il funzionamento
delle piattaforme e il modo in cui
le informazioni vengono costruite
per una certa utenza a scopi commerciali. [continua]
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