ArticoloDialoghi
Libertà e società in tempo di crisi
- Libertà e democrazia alla prova della pandemia, di Nadia Urbinati
- Quale collante per il vivere insieme?, di Giovanni Grandi
La libertà figura indubbiamente tra i valori fondamentali della cultura
occidentale. È talmente entrata a far parte del nostro vocabolario
familiare, sociale e politico che si tende a darla per scontata e non
bisognosa di ulteriori precisazioni, quasi fosse una condizione da sempre
goduta. In realtà però si tratta di un concetto che ha conosciuto una lunga
evoluzione politica. Il desiderio di libertà è stato il motore delle grandi
lotte politiche degli ultimi secoli: dalle rivoluzioni della fine del XVIII
secolo all’abolizione della schiavitù, alle guerre di indipendenza e ai moti
costituzionali nel secolo successivo, fino alla resistenza ai totalitarismi del
XX secolo e alla decolonizzazione. Ma il filo rosso della libertà risale fino
alle origini dell’Occidente, alle polis greche e al pensiero socratico.
Durante gli ultimi due anni, le misure di contenimento dei contagi,
dal confinamento durante il lockdown all’obbligo di utilizzo di dispositivi
come la mascherina, o ai divieti imposti ai non vaccinati, hanno inciso
profondamente sulle forme di esercizio di alcune libertà basilari, come
quella di movimento. Lo hanno fatto in nome di un valore come la tutela della salute, alla ricerca di una non semplice composizione 1. Le soluzioni
concretamente adottate, peraltro diverse da Paese a Paese, non hanno mancato
di suscitare dibattiti e anche proteste. [continua]
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