ArticoloInternazionali

Le profonde tensioni nella Turchia di Erdoğan

Fascicolo: marzo 2022

Ci sono tante Turchie: quella affezionata al lascito del fondatore della moderna Repubblica, Mustafa Kemal Atatürk, riconosciuto come il “padre dei Turchi”; quella più propriamente patriottica, che fa dell’importanza dell’essere turco il principio cardine del nazionalismo; quella curda, che rivendica l’autodeterminazione e rifiuta l’assimilazione; quella che, reagendo all’impostazione laica dello Stato turco, si ispira a canoni religiosi tradizionali anatolici. Infine, vi è la Turchia dei più giovani e di tutti coloro che, collocandosi trasversalmente a queste logiche, manifestano una profonda disaffezione verso la politica, ponendosi come motore di cambiamento per il prossimo futuro.

 

In un sistema tradizionalmente polarizzato e frammentato al proprio interno attorno all’asse laicismo-religione e alla dicotomia élite urbana-massa anatolica, le politiche proposte negli ultimi venti anni dal Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP) e dal suo leader Recep Tayyip Erdoğan dapprima hanno contribuito alla normalizzazione di alcune disfunziona lità endemiche, per poi proporre una visione monolitica della società, più religiosa rispetto al passato, maggiormente nazionalista e dunque meno incline al compromesso con altri attori sociali. [Continua]

 

 

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