Italia sostenibile: riconnettere le aree interne

In Italia esiste un ampio divario tra centri e aree interne, quantificabile in base al criterio della maggiore o minore possibilità di poter fruire dei servizi essenziali. Vi sono tuttavia diverse opportunità per superare tale situazione, attivando le risorse di chi si trova a vivere in situazione di marginalità.
Fascicolo: ottobre 2019

Il nostro Paese è segnato da profondi squilibri e divari tra i territori che lo compongono, in termini di qualità della vita, disponibilità di servizi e opportunità. Queste differenze sono alla radice dei fenomeni di migrazione interna, con la concentrazione della popolazione in alcune parti e il progressivo abbandono di altre. I divari territoriali sono oggetto di indagine da lungo tempo, con lo scopo di disegnare politiche in grado di contenerli e contrastarli.

Tra gli approcci più  recenti vi è quello che suddivide il territorio tra poli in cui abbondano le opportunità e aree interne che ne sono invece carenti. Qual è la mappa dell’Italia che questo approccio traccia? Quali sono le crisi e le forme di marginalità che segnano le aree interne? E quali le risorse di cui dispongono, sulla cui base impostare un diverso modello di sviluppo?

Parte da questi interrogativi l'approfondimento di Giovanni Carrosio, docente di Sociologia dell'ambiente e governo dei sistemi a rete (Università di Trieste), pubblicato sul numero di ottobre 2019 di Aggiornamenti Sociali. Se sei abbonato/a inserisci le tue credenziali cliccando su LOGIN nel menu in alto; se non sei abbonato puoi sottoscrivere un abbonamento o acquistare il singolo articolo.
30 ottobre 2019
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