ArticoloAmbiente

Il cantiere Bagnoli. Dalle bonifiche fantasma alla riqualificazione

Fascicolo: marzo 2021

L'area di Bagnoli, nella periferia occidentale di Napoli, e i progetti per la sua rigenerazione hanno occupato le cronache. Di che cosa si tratta?

 

Nel quartiere di Bagnoli della città di Napoli (cfr la cartina a p. 206) esiste un sito di interesse nazionale (SIN). I SIN sono aree che hanno ospitato attività industriali, ora dismesse, che sono contaminate da agenti inquinanti e, pertanto, richiedono interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo o delle acque. Non è l’unico in Italia, né in Campania. Di recente è balzato agli occhi della cronaca quello di “Brescia-Caffaro”, definito dal Procuratore capo di competenza «un carcinoma al centro della città che va estirpato». Parole pregnanti, che lasciano intendere chiaramente la molteplicità di interessi che ruotano attorno ai SIN. In altri termini: non si tratta di semplici aree inquinate da bonificare, ma di periferie nelle periferie. Guardare questi paesaggi ex industriali ci fa immediatamente capire di che cosa si tratta: ciminiere spente, rottami arrugginiti, capanno ni abbandonati dove un tempo si lavoravano l’acciaio, l’amianto o il petrolio. Scenari che fanno comprendere che cosa è stata la seconda rivoluzione industriale e come si è concluso quel periodo storico. Ma intuiamo anche – ed è la cosa più importante – il nesso fra più questioni: il lavoro, la salute, l’ambiente e la società che abita un certo territorio.

 

Possiamo brevemente rievocare la vicenda industriale di Bagnoli. Quando nasce, come si sviluppa e come, infine, giunge a concludersi?

 

Bagnoli e le vicende che l’hanno contraddistinta fanno parte a pieno titolo della storia d’Italia. Quest’area incantevole, situata sotto la collina di Posillipo e un tempo nota come Balneolis (piccoli bagni), era caratterizzata dalla presenza di una piccola sorgente dalla quale scaturivano acque con caratteristiche straordinarie. Infatti, questo bellissimo scenario bucolico venne scelto dai greci per insediarvisi e i romani, successivamente, vi crearono un sistema termale. Testimonianze di epoca romana di particolare pregio archeologico sono state rinvenute addirittura accanto al sito industriale. Fino agli inizi del ’900, il quartiere di Bagnoli veniva rappresentato come di buona qualità. Dopodiché, l’Italia prese un’altra direzione. Infatti con la legge speciale per Napoli del 1904 fu deciso di risolvere la crisi economica di quel tempo investendo sulla grande industria e non sul turismo. Sicché quel luogo ameno fu scelto per localizzare l’acciaieria Ilva. Negli anni ’30 del secolo scorso vi sorge l’impianto Eternit e vent’anni dopo, nasce lo stabilimento Cementir. Come è noto, furono scelte che determinarono il futuro industriale di questo Paese, non solo dell’area in questione. Fino agli anni ’90, quando “cala il sipario” definitivamente. [continua]

 

 

Ti interessa continuare a leggere questo articolo? Se sei abbonato inserisci le tue credenziali oppure  abbonati per sostenere Aggiornamenti Sociali

Ultimo numero
Leggi anche...

Rivista

Visualizza

Annate

Sito

Visualizza