ArticoloLaboratori di cittadinanza
Dove non c’è cura, non c’è democrazia
L'art. 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che
«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni
verso gli altri in spirito di fratellanza». Le democrazie occidentali si basano
su questi principi, che però nel tempo si stanno rivelando sempre più come
“piedi di argilla”. Infatti, se si va oltre le affermazioni generali, si constata
quanto siano diverse le ragioni, essenzialmente di carattere teorico, addotte
a sostegno di questi principi, come siano compresi in modo differente in
base ai contesti culturali e, infine, quanto sia fragile il consenso al riguardo.
Viste queste difficoltà è importante prendere in considerazione altri
elementi per dare fondamento alla dimensione politica e sociale della vita
insieme. Nelle pagine seguenti esploreremo le possibilità che si aprono
facendo appello alla vulnerabilità, una condizione incontrovertibile della
nostra esistenza, e alla cura e ai tanti gesti in cui si traduce, che rendono
la vita possibile. Siamo vulnerabili e bisognosi di cure: queste due evidenze non potrebbero far parte dei principi che definiscono la nostra
vita insieme? Non si può ipotizzare un passaggio dalla triade “dignitàdiritti-
democrazia” a quella composta da “vulnerabilità-cura-democrazia”?
[Continua]
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