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Diritto internazionale umanitario: un’arma spuntata?

Fascicolo: dicembre 2023

La Commissione di inchiesta indipendente delle Nazioni Unite sui territori occupati palestinesi, con riferimento al conflitto fra Israele e Hamas attualmente in corso, ha affermato come vi siano già prove della commissione di crimini di guerra da ambo le parti (cfr McGreal 2023). Altre organizzazioni non governative (ONG), tra cui Human Rights Watch, notano come «molti crimini di guerra sono stati e continuano a essere commessi in Israele e Palestina, [...] tanto le forze israeliane quanto i gruppi armati palestinesi stanno effettuando attacchi illegali e indiscriminati a danno dei civili» (Baldwin 2023).

Lo scorso 29 ottobre, il procuratore generale della Corte penale internazionale, Karim A.A. Khan KC, dopo la visita al confine tra Egitto e la Striscia di Gaza ha affermato senza mezzi termini che «il fatto che civili innocenti siano intrappolati sotto il peso di una guerra da cui non possono sfuggire e che non è loro imputabile non può essere accettato». Ha poi aggiunto: «Come società, non possiamo accettare, credo, che la natura brutale della guerra sia un semplice dato di fatto acquisito. [...] Non possiamo e non dobbiamo perdere di vista il fatto che esistono leggi che regolano la condotta delle ostilità. [...] Devo dire che Israele ha degli obblighi chiari in relazione alla sua guerra contro Hamas: non solo obblighi morali, ma anche obblighi giuridici di rispettare le leggi sui conflitti armati».

Tali violazioni possono in realtà essere riscontrate abbondantemente in molti altri conflitti attualmente in corso in varie parti del mondo, da quello fra Russia e Ucraina alle guerre civili in Myanmar, in Etiopia, in Sudan o ad Haiti, per fare solo alcuni esempi. La questione se anche in guerra possano esistere dei limiti e come e se questi possano essere veramente efficaci assume dunque un valore ancora più universale e urgente. Non per nulla, concludendo l’intervento sopra citato, il Procuratore della Corte penale internazionale ha affermato: «Penso che sia davvero un momento in cui dobbiamo “aggrapparci” alla legge. È nostro dovere farlo. [...] [L]a legge e la ricerca della giustizia sono essenziali per uscire dalla miseria che vediamo intorno a noi». [continua]

 

 

 

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