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Diritto internazionale umanitario: un’arma spuntata?
La Commissione di inchiesta indipendente delle Nazioni Unite sui
territori occupati palestinesi, con riferimento al conflitto fra Israele
e Hamas attualmente in corso, ha affermato come vi siano già prove
della commissione di crimini di guerra da ambo le parti (cfr McGreal
2023). Altre organizzazioni non governative (ONG), tra cui Human
Rights Watch, notano come «molti crimini di guerra sono stati e continuano
a essere commessi in Israele e Palestina, [...] tanto le forze israeliane
quanto i gruppi armati palestinesi stanno effettuando attacchi illegali e
indiscriminati a danno dei civili» (Baldwin 2023).
Lo scorso 29 ottobre, il procuratore generale della Corte penale internazionale,
Karim A.A. Khan KC, dopo la visita al confine tra Egitto e la
Striscia di Gaza ha affermato senza mezzi termini che «il fatto che civili
innocenti siano intrappolati sotto il peso di una guerra da cui non possono
sfuggire e che non è loro imputabile non può essere accettato». Ha poi
aggiunto: «Come società, non possiamo accettare, credo, che la natura brutale
della guerra sia un semplice dato di fatto acquisito. [...] Non possiamo e non dobbiamo perdere di vista il fatto che esistono leggi che regolano la
condotta delle ostilità. [...] Devo dire che Israele ha degli obblighi chiari
in relazione alla sua guerra contro Hamas: non solo obblighi morali, ma
anche obblighi giuridici di rispettare le leggi sui conflitti armati».
Tali violazioni possono in realtà essere riscontrate abbondantemente in
molti altri conflitti attualmente in corso in varie parti del mondo, da quello
fra Russia e Ucraina alle guerre civili in Myanmar, in Etiopia, in Sudan
o ad Haiti, per fare solo alcuni esempi. La questione se anche in guerra
possano esistere dei limiti e come e se questi possano essere veramente
efficaci assume dunque un valore ancora più universale e urgente. Non
per nulla, concludendo l’intervento sopra citato, il Procuratore della Corte
penale internazionale ha affermato: «Penso che sia davvero un momento
in cui dobbiamo “aggrapparci” alla legge. È nostro dovere farlo. [...] [L]a
legge e la ricerca della giustizia sono essenziali per uscire dalla miseria che
vediamo intorno a noi». [continua]
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