ArticoloGenerazione covid
Crescere (ed educare) in tempi di emergenza
Per i suoi impegni professionali nel mondo sia della scuola sia della
psicologia clinica, lei gode senz’altro di un osservatorio privilegiato sui
vissuti di tanti ragazzi e ragazze, nonché di docenti e genitori. Partendo
anche dalla sua esperienza, qual è stato in generale l’impatto della
pandemia sulla nostra salute psichica?
Marina Duga: Quando l’11 marzo 2020 l’OMS (Organizzazione mondiale
della sanità) ha dichiarato lo stato di pandemia, ancora non avevamo
capito che influenza ciò avrebbe avuto sulle nostre vite; quanta paura,
rabbia e impotenza avremmo provato rispetto alla malattia e alla morte.
Dobbiamo riconoscere che ci siamo scontrati con un vero evento traumatico,
cioè un evento improvviso e inaspettato che abbiamo vissuto come
una concreta minaccia per la sopravvivenza. La pandemia ha avuto una
caratteristica particolare: si è trattato di un evento collettivo e complesso, che ha colpito il tessuto sociale
in tutte le sue componenti,
con gravi ripercussioni sulle
fasce più svantaggiate della
popolazione. Possiamo usare
oggi il termine “sindemia”,
in quanto l’attuale pandemia
ha innescato altre crisi,
non solo sanitarie ma anche
sociali, economiche, psicologiche.
È stata una pandemia
emozionale caratterizzata dalla
crescita esponenziale di ansia,
depressione, disturbi del
sonno, paure, incertezze che
in alcuni casi sono sfociati in
disturbi clinicamente gravi. [continua]
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