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Corruzione senza antidoti?
A quasi vent’anni dall’inizio di «Tangentopoli», la corruzione in Italia è ancora diffusa, ma scarsamente percepita come problematica dall’opinione pubblica. L’A., magistrato presso la Procura della Repubblica di Milano, offre alcune riflessioni giuridiche ed esperienziali sul fenomeno. A partire dalla definizione e dalla distinzione tra corruzione e concussione, si evidenziano due insidie molto temibili nel percorso di accertamento e punizione della corruzione: la prescrizione e l’omertà. Quest’ultima, in particolare, mette in risalto il piano di parità su cui si trovano corrotto e corruttore, dove nessuno dei due ha interesse a denunciare l’altro
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