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«Un’immagine può sovvertire la narrazione»
Intervista a Francesco Malavolta
Intervista a Francesco Malavolta, fotogiornalista, a cura di Donatella Parisi, responsabile per la comunicazione del Centro Astalli.
Foto: Gregorio Borgia/AP
Sono oltre vent’anni che la fotografia è divenuta la tua professione, come
l’hai scoperta e che cosa ha significato per te?
Sono sempre stato molto attratto dalla fotografia. Ricordo un’infanzia e
un’adolescenza piene di ritagli di giornale, con le immagini che più mi
piacevano. Sono cresciuto a Corigliano Calabro, una cittadina di 40mila
abitanti, in una famiglia semplice: papà agricoltore, mamma casalinga e
tre sorelle. Ho avuto un’adolescenza turbolenta, in continuo conflitto con
la scuola, con la famiglia. Un’inquietudine che oggi mi so spiegare, ma che
allora era definita con i pochi mezzi a disposizione dal contesto rurale in
cui vivevo come svogliatezza, cattive compagnie, distrazioni. Un ragazzo
ribelle e con pochissima voglia di studiare, in ritardo con le fasi dell’apprendimento,
bocciature, assenze, fughe improvvise. Tutto il manuale dello
scapestrato l’ho frequentato con un certo successo. [Continua]
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