Una teologia del lavoro per il nostro tempo

Fascicolo: marzo 2025

È possibile oggi una teologia del lavoro? A quali condizioni? Con quali obiettivi? Queste domande guideranno la riflessione che svolgeremo nelle prossime pagine. La teologia del lavoro non può che situarsi tra un punto di partenza e un orizzonte. Il cammino che si dispiega, pertanto, dovrà essere pensato come un percorso che si svolge tra una serie di riferimenti fondamentali e una di domande alle quali è necessario rispondere.

Bisogna in primo luogo sottolineare che non parliamo di un’etica del lavoro, personale o pubblica che sia, e nemmeno di una spiritualità del lavoro. La teologia cattolica del lavoro si radica nel patrimonio della dottrina sociale della Chiesa (DSC), della quale il lavoro è un elemento costitutivo, a partire dall’enciclica Rerum novarum di Leone XIII (1891) per arrivare a quelle di Francesco, come Laudato si’ (2015) e Fratelli tutti (2020). La sfida consiste nel rintracciare delle costanti e comprendere ciò che la DSC permette o autorizza, se non la si riduce semplicemente a una enunciazione di principi. Da una parte, essa poggia su una lettura dei segni dei tempi a partire dalla quale indica un percorso. Dall’altra, non si limita quasi mai a un campo particolare della vita sociale, aprendo uno spazio di comprensione e di comune riconoscimento tra tutti i cristiani: l’impegno di ognuno acquista il suo senso in relazione a quello dei fratelli e delle sorelle. Questo riguarda sia il rapporto tra ambiti diversi e specifici dell’azione per la giustizia sociale, sia quello tra territori e comunità differenti. Infine, la DSC può costituire una provocazione o un invito per ogni gruppo di cristiani a rispondere in modo più specifico a una particolare sfida contemporanea. [continua]

 

 

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