ArticoloCantiere Italia
Politiche pubbliche italiane: il persistente divario tra Nord e Sud
L'Italia si caratterizza da tempo per un marcato divario regionale fra
Centro-Nord e Mezzogiorno. Non è certo una condizione unica:
moltissimi Paesi hanno al loro interno sensibili disparità, ma il caso
italiano si distingue perché le Regioni più forti e quelle più deboli costituiscono
due grandi macroaree separate fra loro, tra cui le differenze, riconducibili
a vicende storiche diverse, sono rimaste sempre sensibili. Questo
contributo si propone di analizzare i divari regionali alla luce dell’effetto
prodotto dalle politiche pubbliche italiane.
1. Le radici dei divari territoriali
Contrariamente a quanto molti ritengono, le disparità regionali non sono
solo, o soprattutto, il frutto delle condizioni locali, cioè dei meccanismi di funzionamento della politica, dell’economia e della società nelle aree
deboli e del sistema di valori e comportamenti collettivi che le caratterizza.
Certo, questi aspetti contano, ma condotte locali “virtuose”, per quanto
auspicabili, non sono in grado di sovrastare i meccanismi che reggono i macrosistemi
socioeconomici. Il miglior sindaco del mondo può agevolare,
ma di certo non determinare lo sviluppo della sua comunità. Tuttavia,
la narrazione, molto diffusa in Italia, che lega le sorti delle Regioni e delle
città ai comportamenti dei suoi abitanti, pur essendo priva di grande sostanza
scientifica, ha un indubbio peso comunicativo. Come conseguenza
si tende a trascurare l’effetto che hanno le condizioni generali e le scelte
compiute a livello economico e politico, e si finisce con il colpevolizzare
“chi è indietro”: anche in chiave territoriale, la “tirannia del merito”, per
riprendere il titolo di un noto libro del filosofo statunitense Michael J.
Sandel (2021), postula che, se sei povero, è colpa tua. Non è così. [continua]
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