Papa Francesco in Africa: la periferia al centro

La periferia, parola chiave del magistero di papa Francesco, più che mai al centro. Così, se servisse uno slogan, si potrebbe presentare il primo viaggio apostolico di papa Francesco nel continente africano (Kenya, Uganda, Repubblica Centrafricana), che inizia in queste ore e si concluderà il 30 novembre. 

Come sempre saranno numerosi, e ricchi di significati, i gesti che il Papa compirà nel suo itinerario e nei vari momenti di incontro con i fedeli e le autorità. Ma già la scelta dei Paesi, e delle tappe all'interno dei Paesi, dice molto. Il Papa non ha voluto annullare il pur rapido passaggio previsto in Repubblica Centrafricana, nonostante l'alta tensione che continua a respirarsi nel Paese, in guerra da almeno tre anni, e sono in programma sia la visita a un campo profughi sia l'incontro con la comunità musulmana in una moschea, oltre che la storica e insolita apertura "anticipata" del Giubileo della Misericordia. Mentre in Kenya Bergoglio ha previsto, tra le altre cose, la visita a un immenso slum metropolitano, quello di Kangemi, a Nairobi. 

Può essere allora interpretata come una non casuale tappa preparatoria l'incontro che Francesco ha avuto il 14 novembre con lo staff internazionale del Jesuit Refugee Service, che in questi giorni festeggia i 35 anni della sua fondazione da parte di padre Pedro Arrupe. Il JRS, tra l'altro, è presente con suoi progetti proprio in Kenya e in Uganda (oltre che in decine di altre nazioni), e alcuni gesuiti e collaboratori laici dell'organizzazione incontreranno il pontefice. 

In quell'udienza il Papa ha rivolto al JRS parole di grande incoraggiamento, riconoscendo la fondamentale azione svolta nelle zone più calde del mondo: «La scelta di essere presenti nei luoghi dove c’è maggiore bisogno, in zone di conflitto e di post-conflitto, vi ha resi internazionalmente conosciuti per essere vicini alla gente, capaci di imparare da essa come meglio servire. Penso specialmente ai vostri gruppi in Siria, Afghanistan, Repubblica Centrafricana e nella zona orientale della Repubblica Democratica del Congo, dove vengono accolte persone di fedi diverse che condividono la vostra missione» (leggi qui il discorso integrale). E del resto un riconoscimento altrettanto importante era venuto il 10 settembre 2013, quando Papa Francesco ha visitato il Centro Astalli di Roma, sede italiana del JRS.

Ricordiamo che Aggiornamenti Sociali propone ai propri lettori di sostenere il Centro Astalli, in particolare il progetto "Finestre", che fa incontrare giovani rifugiati e studenti delle scuole superiori. Una quota dell'abbonamento alla rivista viene donata al Centro Astalli. Non il solito gadget, ma un'azione concreta, come chiesto dal Papa (scopri come sostenere questo progetto).

Di seguito i link agli articoli dedicati all'Africa, pubblicati nell'ultimo anno su Aggiornamenti Sociali

Oscar Mateos Martin, L’Africa subsahariana nel mondo multipolare (ottobre 2015)

Marc-Antoine Perouse de Montclos, Boko haram, i cristiani e gli altri (aprile 2015)

Africa, un continente in movimento (gennaio 2015)

Giacomo Costa, Ebola, o le basi biologiche della solidarietà (novembre 2014)

25/11/2015
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