Moderno, postmoderno e fede cristiana
Un trapasso epocale, sul piano della cultura, è in atto nella società occidentale : la modernità, intesa come affermazione della soggettività individuale, del valore della razionalità, e come certezza di un progresso storico indefinito, appare in crisi e lascia progressivamente spazio a una concezione postmoderna, che si qualifica non tanto come proposta di nuovi valori, ma come coscienza dei limiti e dei miti della modernità, come critica dei suoi valori di razionalità. In questo nuovo contesto va riannodato in termini nuovi l'essenziale rapporto tra fede e ragione e la Chiesa è chiamata a ridefinire il significato sociale e culturale della sua presenza nella storia. L'A. analizza criticamente, dapprima, i termini del dibattito teologico-culturale su questa tematica quale si sviluppa, in forma pluralistica, all'interno dell'area cattolica; quindi propone una propria valutazione, esaminando soprattutto le implicazioni teologico-pastorali della discussione sul moderno-postmoderno : il primato va assegnato all'annuncio della verità cristiana nella sua integralità, e l'annuncio deve sottoporsi alla verifica della storia, mostrandosi capace di illuminare e promuovere la verità dell'uomo. In definitiva, la questione centrale e urgente è quella di un profondo rinnovamento ecclesiale della comunità cristiana quale soggetto dell'annuncio
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