Minorazioni psichiche e risposta sociale
Dalla semplice attenzione alle alterazioni comportamentali del malato mentale la psichiatria si orienta sempre più verso la individuazione delle cause dello stato morboso. Per favorire questo importante processo sono necessari dei presupposti socioculturali, e anzitutto la consapevolezza che la complessità del fenomeno esige, oltre l'assistenza medica, l'impegno di altri soggetti in modo da operare sulla integralità della persona. Sono inoltre necessari aggiornamenti operativi nel campo della prevenzione - individuazione e intervento sui soggetti « a rischio »-, in quello della cura - « aiuto globale », al di là dell'apporto terapeutico, azione sull'ambiente patogeno, integrazione esistenziale tra malato e comunità -, nel campo infine dei servizi sociali di assistenza psichiatrica, di cui vanno riconosciuti limiti ed errori, che hanno pesato sui malati più gravi e sulle famiglie abbandonate a compiti troppo onerosi. Alla radice di tali errori vi sono due equivoci di fondo : pretesa di poter portare il malato mentale a fruire di modi esistenziali « identici » a quelli dei soggetti normali; riduzione di tutte le forme di malattia al livello della « psichiatria minore », trascurando i livelli più gravi e impegnativi. Si impone, quindi, una revisione delle premesse culturali e dei servizi assistenziali
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