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Le proposte di istituzione di una nuova Assemblea Costituente

Per far progredire il processo di riforma istituzionale si propone da varie parti di istituire una nuova Assemblea Costituente. Tali proposte sottraggono al Parlamento il compito di revisione della Costituzione per affidarlo a una commissione a elezione diretta, che elabori un progetto di revisione da sottoporre poi a referendum approvativo. Con argomentazioni di diritto costituzionale, l'A. sostiene che una nuova Assemblea Costituente, per il potere che le competerebbe di revisionare l'intera Costituzione e per la sua legittimazione popolare, costituirebbe una « rottura » dell'ordinamento costituzioanle vigente. Infatti, la superiorità della Costituzione rispetto al potere di revisione pone una serie di limiti a tale potere, miranti a salvaguardare il nucleo essenziale della Costituzione stessa. Superare tali limiti comporta dunque una violazione delle norme sulla revisione e quindi una « rottura » della Costituzione, con passaggio a un nuovo soggetto statale. Per evitare questo rischio, e contenere le riforme istituzionali nell'ambito di adeguamenti, peraltro necessari, della carta costituzionale, tale compito va affidato, nel rispetto dell'art. 138 Cost., al Parlamento
Fascicolo: novembre 1991
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