ArticoloCantiere Italia
L’autonomia differenziata dopo il vaglio costituzionale
Tra fine 2024 e inizio 2025 è stato scritto un ulteriore capitolo
dell’accidentato cantiere dell’autonomia differenziata. Il 3 dicembre
2024, infatti, è stata depositata la sentenza n. 192/2024, con
cui la Corte costituzionale si è pronunciata sui ricorsi presentati da alcune
Regioni (Emilia-Romagna, Puglia, Toscana e Sardegna) per impugnare
varie previsioni della Legge 26 giugno 2024, n. 86,
Disposizioni per l’attuazione
dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi
dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, accogliendone alcuni e
respingendone altri. L’effetto è comunque di una censura sull’impianto di
fondo di ampie porzioni della riforma. A poche settimane di distanza, la
Corte ha bocciato la richiesta di svolgere un referendum abrogativo della
legge sull’autonomia differenziata, motivando la sua decisione in riferimento
all’oggetto e alla finalità del quesito: «L’elettore si verrebbe a trovare in
una condizione di disorientamento, rispetto sia ai contenuti, sia agli effetti
di quel che resta della legge n. 86 del 2024. Con la conseguenza che tale disorientamento impedirebbe l’espressione di un voto libero e consapevole,
che la chiarezza e la semplicità del quesito mirano ad assicurare» (sentenza
n. 10/2025). [continua]
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