La finanza pubblica al tempo della pandemia
Come ben sappiamo, nel 2020 l’economia mondiale ha dovuto fare
i conti con i drammatici effetti della pandemia da COVID-19. Le
misure di contenimento dei contagi hanno provocato un rallentamento
dell’attività economica di dimensioni straordinarie: il Fondo monetario
internazionale (FMI) calcola una riduzione del PIL mondiale del
3,5% nel 2020 1; le previsioni d’autunno della Commissione europea stimano
una contrazione del 7,8% del PIL dell’Eurozona. Per l’Italia la situazione
è ancora peggiore: i più recenti dati ISTAT indicano una riduzione
del PIL dell’8,8%, con notevoli ripercussioni sull’occupazione e la perdita
di circa 450mila posti di lavoro. È questo lo scenario con cui si è confrontata
la gestione della finanza pubblica lungo il 2020 e anche la predisposizione
della Legge di bilancio 2021 (L. 30 dicembre 2020, n. 178,
Bilancio
di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale
per il triennio 2021-2023). L’emergenza sanitaria ha anche stimolato la risposta
da parte dell’UE, in termini dapprima di riduzione dei vincoli al
bilancio e alla politica economica dei Paesi membri, e poi anche di disponibilità
di ingenti risorse straordinarie, modificando significativamente il
quadro di riferimento della finanza pubblica. La più importante di queste
iniziative, denominata NextGenerationEU, vale circa 750 miliardi di euro [continua]
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