ArticoloScenari economici
La dissolvenza dell’industria dell’auto
Lo scorso 5 marzo la Commissione europea ha pubblicato un piano
industriale di azione per il settore europeo dell’automotive,
cioè la filiera dell’industria automobilistica, basato su un dialogo
strategico avviato a fine gennaio con i principali operatori europei del settore
(produttori di autoveicoli e fornitori di componenti di prima fascia),
le parti sociali e gli altri principali portatori di interessi. Con l’obiettivo
di affrontare quella che viene ormai riconosciuta come una crisi profonda
del settore, il piano delinea una serie di azioni prospettiche in cinque aree
principali: innovazione e digitalizzazione; mobilità sostenibile; competitività
e resilienza della catena di fornitura; competenze e dimensione sociale;
relazioni di scambio internazionale.
In effetti, l’ultimo anno ha visto un ulteriore peggioramento dei
principali indicatori di mercato che ha coinvolto anche il sistema tedesco, finora percepito come il modello di riferimento dell’industria europea.
Sotto il profilo della domanda, le immatricolazioni di nuove autovetture nel
2024 hanno subito una significativa riduzione nei principali Paesi (Francia,
Germania e Italia), pur in un quadro comunque di lieve crescita a livello di
Unione Europea. A soffrire particolarmente è stato il segmento delle auto
full electric, con una diminuzione dei volumi del 5,9% rispetto al 2023 e una
quota di mercato sul totale delle immatricolazioni del 13,6%, in contrazione
rispetto al 14,6% del 2023 e inferiore a un’aspettativa del 25%. Numerosi
produttori europei – tra cui i due maggiori, Volkswagen e Stellantis – hanno
deciso o annunciato sospensioni e riduzioni delle attività produttive e il taglio
di numerosi posti di lavoro, con un impatto potenziale significativo anche
sulla filiera della componentistica, stimato in circa 54mila dipendenti dalla
CLEPA, l’Associazione europea di settore. Ne è derivata una richiesta sempre
più insistente, oltre che di sussidi e incentivi alla domanda, di una
modifica del quadro regolatorio, in particolare relativamente agli obiettivi
di riduzione delle emissioni, e di un maggiore coordinamento con le altre
politiche di stimolo al processo di decarbonizzazione. [continua]
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