ArticoloScenari economici

La dissolvenza dell’industria dell’auto

Fascicolo: aprile 2025

Lo scorso 5 marzo la Commissione europea ha pubblicato un piano industriale di azione per il settore europeo dell’automotive, cioè la filiera dell’industria automobilistica, basato su un dialogo strategico avviato a fine gennaio con i principali operatori europei del settore (produttori di autoveicoli e fornitori di componenti di prima fascia), le parti sociali e gli altri principali portatori di interessi. Con l’obiettivo di affrontare quella che viene ormai riconosciuta come una crisi profonda del settore, il piano delinea una serie di azioni prospettiche in cinque aree principali: innovazione e digitalizzazione; mobilità sostenibile; competitività e resilienza della catena di fornitura; competenze e dimensione sociale; relazioni di scambio internazionale.

 

In effetti, l’ultimo anno ha visto un ulteriore peggioramento dei principali indicatori di mercato che ha coinvolto anche il sistema tedesco, finora percepito come il modello di riferimento dell’industria europea. Sotto il profilo della domanda, le immatricolazioni di nuove autovetture nel 2024 hanno subito una significativa riduzione nei principali Paesi (Francia, Germania e Italia), pur in un quadro comunque di lieve crescita a livello di Unione Europea. A soffrire particolarmente è stato il segmento delle auto full electric, con una diminuzione dei volumi del 5,9% rispetto al 2023 e una quota di mercato sul totale delle immatricolazioni del 13,6%, in contrazione rispetto al 14,6% del 2023 e inferiore a un’aspettativa del 25%. Numerosi produttori europei – tra cui i due maggiori, Volkswagen e Stellantis – hanno deciso o annunciato sospensioni e riduzioni delle attività produttive e il taglio di numerosi posti di lavoro, con un impatto potenziale significativo anche sulla filiera della componentistica, stimato in circa 54mila dipendenti dalla CLEPA, l’Associazione europea di settore. Ne è derivata una richiesta sempre più insistente, oltre che di sussidi e incentivi alla domanda, di una modifica del quadro regolatorio, in particolare relativamente agli obiettivi di riduzione delle emissioni, e di un maggiore coordinamento con le altre politiche di stimolo al processo di decarbonizzazione. [continua]

 

 

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