Lo scorso anno la Folha de S. Paulo, uno dei quotidiani più diffusi in
Brasile, ha preso una decisione inedita nei cento anni della sua storia,
autorizzando uno dei propri giornalisti, Patrícia Campos Mello, a intentare
una causa legale contro il presidente Bolsonaro, uno dei suoi figli e
un blogger che lo sostiene.
Campos Mello era stata oggetto di una violenta
campagna diffamatoria da parte dell’entourage presidenziale e dei media
ad esso collegati, dopo avere pubblicato un’inchiesta secondo la quale, durante
la campagna elettorale del 2018, diverse agenzie di comunicazione
avrebbero acquistato dati personali per diffondere su WhatsApp migliaia
di messaggi a sostegno del futuro Presidente. Successivamente erano state
diffuse sui social media notizie e fotografie false, atte a screditare la giornalista;
inoltre, i dettagli degli eventi a quali avrebbe partecipato erano stati
condivisi tra i gruppi WhatsApp dei sostenitori di Bolsonaro, con l’invito a
partecipare in massa. Campos Mello era stata costretta ad annullare le proprie
apparizioni pubbliche e a ricorrere a una scorta (Campos Mello 2018a).
L’episodio è indicativo di come il clima politico stia influenzando
i mezzi di informazione nel Paese sudamericano: il rapporto annuale
sulle violazioni della libertà di espressione dell’Associazione brasiliana delle
emittenti radiofoniche e televisive ha rivelato che la stampa ha subito
quasi 11mila attacchi al giorno sui social media nel corso del 2019
(ABERT 2019).
L’emergenza legata alla pandemia ha amplificato una serie di questioni
relative al rapporto tra media, società e politica brasiliana. Alla diffusione
di notizie false, volte a minimizzare i rischi del contagio, ha fatto seguito,
per reazione, un aumento della fruizione di notizie presso i media tradizionali,
ritenuti, come confermano
alcuni studi, più affidabili dei
social media (ABERT 2020).
Con un’azione senza precedenti
nella storia del Paese, i quotidiani
hanno poi agito di comune
accordo, sostenendo una campagna,
promossa dall’Associazione
nazionale dei giornali, contro la
disinformazione.
La pandemia sembra dunque presentarsi come un banco di prova per
lo stato di salute dell’informazione in Brasile. Proveremo ora a tracciare un
quadro della situazione, partendo da come si è trasformato il dibattito sui
media e sul loro ruolo, per analizzare poi l’uso politico dei media digitali
e concentrarci quindi sugli attacchi alla libertà di stampa avvenuti negli
ultimi anni e sugli strumenti per difenderla [continua]
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