ArticoloSocial media
Hipster Democratici, la satira dal basso
Anche in Italia i meme come forma
di comunicazione politica sono
divenuti importanti, in account sia
di gruppi di privati cittadini sia istituzionali.
Ne parliamo con Andrea
Masino e Alessandro Ruggiero, che
hanno aperto la pagina Facebook
di “Hipster Democratici”: come è
nata l’idea e come avete pensato
di ricorrere ai meme?
La pagina nasce alla fine dell’estate
del 2012. Ci sembrava che i meme
con le frasi delle canzoni dei gruppi
“indie” che stavano diventando famosi
(i Cani, Calcutta, Brunori Sas,
ecc.) fossero un modo efficace di
fare satira sulla politica e sull’attualità.
La successiva esplosione di popolarità
di quel genere musicale ha
contribuito alla diffusione dei meme
prodotti dalla nostra comunità. Ai
tempi si parlava molto di “hipster”,
per intendere un personaggio pieno
di sé, che sa tutto lui. Rappresentava
uno stereotipo divertente per descrivere il militante medio del Partito
democratico, e per questo abbiamo
deciso di chiamare così il gruppo. Il
punto di svolta è poi arrivato con le
primarie del 2013 tra Bersani, Renzi
e Vendola e con le elezioni europee
del 2014, anni in cui la nicchia di chi
ascoltava musica indie è cresciuta, e
di conseguenza sono cresciuti anche
i nostri fan.
Hipster Democratici è una vera e
propria community. Come funziona
il processo creativo e partecipativo
della pubblicazione di un meme?
Negli anni si è creata una folta
community, non solo virtuale, a
partire dal gruppo Facebook collegato
alla pagina. In questo gruppo
diversi creator possono postare i
propri contenuti che poi selezioniamo
e pubblichiamo sulle nostre
pagine social con i dovuti credit. [Continua]
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