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Autonomia differenziata: un salto nel vuoto

In occasione dell'approvazione in via definitiva della legge sull’autonomia differenziata da parte del parlamento, mettiamo in evidenza l'articolo di Floriana Cerniglia uscito sul numero di giugno-luglio 2024. 

 

Fascicolo: giugno-luglio 2024

Sta accelerando il cantiere dell’autonomia differenziata. Il ddl Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione, comunemente indicato come ddl Calderoli dal nome del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie che lo ha predisposto su incarico del Governo, è in discussione alla Camera dei Deputati (A.C. 1665), dopo essere stato approvato dal Senato il 23 gennaio 2024. Costituisce un ulteriore passo nel percorso di attuazione, al momento ancora incompleta, della riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione avvenuta nel 2001.

Il ddl riguarda la materia disciplinata dall’art. 116, c. 3 Cost., che prevede la possibilità di «Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia » per le Regioni a statuto ordinario (RSO), a seguito dell’approvazione di una apposita legge da parte del Parlamento, sulla base di una intesa tra lo Stato e ciascuna Regione interessata. Concretamente, alle RSO può essere trasferita la competenza esclusiva su ventitré materie, indicate all’art. 117 Cost., che comprendono circa cinquecento funzioni. Se tutte le RSO chiedessero e ottenessero il trasferimento di tutte le funzioni, passerebbe dal bilancio dello Stato a quello delle RSO quasi tutta la spesa pubblica, al netto di quella per interessi, previdenza, difesa, giustizia e ordine pubblico. [continua]

 

 

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