Anche la rabbia può costruire il futuro. La prospettiva di Martha Nussbaum

La rabbia, secondo la filosofa statunitense Martha Nussbaum, è portatrice di valori positivi se, dopo il riconoscimento di un’ingiustizia subita a livello sia personale sia sociale, ci si adopera per rimuoverla cercando il bene. L’indagine nel campo delle emozioni ne rivela ancora una volta l’imprescindibilità.
Fascicolo: marzo 2019
In Inside out, un noto film di animazione del 2015, gli spettatori hanno imparato a conoscere e amare alcuni protagonisti del tutto inattesi e improbabili: Gioia, Rabbia, Paura, Tristezza e Disgusto, ossia le emozioni provate da Riley, una ragazzina di undici anni costretta a cambiare città a causa del nuovo lavoro del padre. Il grande successo riscosso dalla pellicola non è dovuto solo alla sua qualità, ma anche alla sua attualità, dato che affronta un tema che si sta imponendo sempre più a livello generale: il rilievo che hanno le emozioni nelle piccole e grandi scelte che facciamo nella nostra vita personale e in quella pubblica, come ad esempio il cosiddetto “voto di pancia” spesso evocato nei dibattiti politici recenti. 

Di fronte a questi fenomeni sarebbe erroneo stigmatizzare le emozioni, considerandole quasi moti irrazionali, bestiali, perché vi è in gioco qualcosa di ben più profondo. Ne è ben cosciente la filosofa statunitense Martha Nussbaum, che da tempo si occupa delle emozioni. Dopo il corposo volume apparso nel 2001, Upheavals of Thought: The Intelligence of Emotions (in italiano L’intelligenza delle emozioni, il Mulino, Bologna 2004), la Nussbaum è tornata a scrivere su questo tema nel suo recente libro Rabbia e perdono (Il Mulino 2017), che ci offre lo spunto per soffermarci su due dimensioni essenziali da sviscerare per vivere in modo più giusto oggi in società: la rabbia costruttiva e il perdono riparatore.


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