In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre (nella foto, una manifestazione simbolica svoltasi qualche anno fa in Spagna), al San Fedele di Milano un network di soggetti propone per mercoledì 28 novembre l'incontro “Violenza ed empowerment: la parola alle donne”. Dalle ore 12 alle 14 verranno proiettati video a tema, proposte letture e testimonianze di utenti e operatori con la possibilità di un reciproco scambio con i partecipanti.
I promotori dell'evento sono l'associazione S.A.R.A. Donne senza paure (vedi sotto), insieme a Fondazione Culturale San Fedele, Aggiornamenti Sociali, Assistenza sanitaria San Fedele, IRENE - Iniziative, Ricerche, Esperienze per una Nuova Europa, Avvocato di Strada Onlus, con il patrocinio dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia. L’evento, a ingresso libero, sarà accompagnato da musica dal vivo e verrà messo a disposizione un light lunch.
Al tema della violenza sulla donne è dedicato un approfondimento nel numero di novembre di
Aggiornamenti Sociali, a firma di Caterina Irma Laini (psicologa, psicoterapeuta di S.A.R.A.) e Chiara Tintori (della nostra redazione):
«Violenze sulle donne: di quali anticorpi disponiamo?». Sull'empowerment femminile, invece, la rivista ha pubblicato a inizio 2018 un articolato dossier,
disponibile anche online.
“S.A.R.A. (Sostegno, Ascolto, Ricerca e Assistenza) Donne senza paura” è un centro antiviolenza e aiuto alle donne attivo presso l’Associazione San Fedele di Milano - Assistenza Sanitaria.
Il progetto nasce dall’intenzione di supportare e tutelare le donne nei loro contesti di vita e durante periodi critici e di cambiamento. Il pensiero di fondo è che la donna, anche in condizioni di disagio e sofferenza, abbia le risorse necessarie per far fronte alla situazione che vive, per ri-progettare il proprio futuro e ri-pensarsi in modo diverso, soprattutto se supportata in modo adeguato da professionisti.
Attivo dal 2015, lo sportello accoglie utenti di ogni età che vivono situazioni di violenze (in tutte le loro forme), sia all’interno degli ambienti domestici sia nei contesti lavorativi, intervenendo laddove si verifichino episodi di emarginazione e sopruso, il cosiddetto “mobbing rosa”.
Le donne che chiedono aiuto allo sportello sono circa 250 l’anno, hanno un’età media di 40 anni e le esperienze delle violenze subite sono riconducibili alla mancanza di condizioni lavorative stabili e alla precarietà abitativa, che non consentono di fare progetti per sé e la propria famiglia . Nel corso del 2016 è stata condotta una ricerca scientifica – finanziata con la vincita del bando della Fondazione Roberto Franceschi «Disagio sociale, povertà, violenza e le molteplici forme che possono assumere nella società di oggi: Action-research volta allo sviluppo di interventi di prevenzione e azione» –, che ha coinvolto le utenti, facendo luce sulle differenti forme di disagio, povertà e violenze che possono sfociare in emergenza sociale, oltre ai disagi psicologici derivanti dagli atti di violenza subiti.
Sono state inoltre valutate le ricadute sul piano del benessere psicofisico e su alcuni aspetti relazionali quali, ad esempio, la genitorialità: le donne vittime di violenze e madri presentano infatti livelli di stress più alto e hanno un’immagine di se stesse come genitori più negativa. La condizione economica, le differenze culturali e linguistiche possono creare l’ambiente favorevole per emarginazione, violenze e autonomia della donna: si conferma dunque la necessità di un’educazione al rispetto e alla convivenza pacifica, che promuova i diritti della persona, a cominciare dagli ambienti educativi.
L’obiettivo principale di S.A.R.A. è quindi la crescita e l’autonomia delle donne, diffondendo una cultura orientata al rispetto e all’integrità della persona, predisponendo uno spazio a cui esse possano accedere gratuitamente per rendersi consapevoli di ciò che sta loro accadendo, del proprio malessere, e in particolare dei propri diritti e doveri.