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Una vittoria (in)attesa. Perché gli Stati Uniti non vogliono fare a meno di Donald Trump

Fascicolo: gennaio 2025

La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 5 novembre 2024 ha colto molti di sorpresa. Tuttavia, l’umore del Paese, le dinamiche della campagna elettorale e la maggiore volatilità dell’elettorato rispetto al passato rendevano altamente improbabile che la vicepresidente uscente Kamala Harris potesse battere il candidato repubblicano.

 

Le dinamiche della campagna elettorale

Inizialmente le ultime elezioni sembravano una riedizione di quelle del 2020: il presidente in carica Joe Biden avrebbe dovuto affrontare nuovamente l’ex presidente Donald Trump. Con il passare dei mesi, però, è diventato evidente che l’età di Biden (82 anni) rappresentava un problema. Scendeva a fatica le scale dell’Air Force One [l’aereo presidenziale, N.d.R.], a volte sembrava non sapere dove stesse andando e sempre più spesso gli capitava di perdere il filo del discorso mentre parlava in pubblico. Il 27 giugno, durante il primo dibattito televisivo tra i candidati, non riusciva a finire le frasi, apparendo confuso e stanco. Prima ancora della fine della trasmissione, gli esponenti più importanti del Partito democratico e i responsabili della campagna elettorale hanno iniziato a chiedersi che cosa fare. Combattivo e determinato come sempre, Biden ha impiegato quasi un mese per riconoscere di non poter continuare la campagna, e solamente il 21 luglio ha annunciato che si sarebbe fatto da parte e avrebbe appoggiato la candidatura della sua vicepresidente, Kamala Harris. [continua]

 

 

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