Una finestra che sta per chiudersi?

Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulle emissioni di gas serra

Il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) pubblica annualmente un rapporto sulle emissioni di gas serra. L’edizione del 2022, pubblicata lo scorso 27 ottobre, dal titolo significativo The Closing Window – inadequate progress on climate action makesurgent transformation only option (Una finestra che sta per chiudersi: l'inadeguatezza dei progressi nell'azione per il clima rende la trasformazione urgente l'unica opzione possibile), denuncia il fatto che il mondo è ancora al di sotto degli obiettivi climatici di Parigi, senza un percorso credibile per arrivare a 1,5°C. Solo un'urgente trasformazione del sistema può evitare un'accelerazione del disastro climatico. Il rapporto esamina come realizzare questa trasformazione, intervenendo nei settori della fornitura di energia elettrica, dell'industria, dei trasporti e degli edifici, nonché nei sistemi alimentare e finanziario.

Nonostante l’impegno assunto dai Paesi nella COP26 di Glasgow, per rafforzare i Contributi Nazionali Determinati (Nationally Determined Contributions, NDC), cioè i piani nazionali di riduzione delle emissioni, i progressi compiuti nel corso dell’ultimo anno sono purtroppo inadeguati.
Gli NDC presentati dopo la COP26 sottraggono solo 0,5 gigatonnellate di emissioni di gas serra equivalenti a CO2 (GtCO2e), meno dell'uno per cento, alle emissioni globali previste per il 2030. La maggior parte dei membri del G20 ha appena iniziato ad attuare gli sforzi per raggiungere i nuovi obiettivi; collettivamente, si prevede che il G20 non riuscirà a rispettare le promesse per il 2030 senza un'azione rafforzata.

Questa mancanza di progressi fa prevedere un aumento della temperatura ben al di sopra dell'obiettivo dell'Accordo di Parigi, che fissava il limite dal non superare a 2°C in più rispetto all’inizio dell’era industriale, consigliando di mantenersi preferibilmente a 1,5°C.

Sulla carta, l’attuazione degli NDC porterebbe a un riscaldamento di 1,8°C entro la fine del secolo. Ma l’interpretazione di questi dati è controversa, perché gli NDC presentano una discrepanza tra le emissioni attuali, gli NDC a breve termine e gli obiettivi di azzeramento delle emissioni a lungo termine, tali da non rendere credibili le previsioni più ottimiste. Se i Paesi porteranno avanti le politiche sui gas serra che attualmente stanno applicando, senza ulteriori restrizioni, si prevede un aumento di 2,8°C entro il 2100.

Per raggiungere l'obiettivo dell'Accordo di Parigi, il mondo deve ridurre i gas serra,nei prossimi otto anni,a livelli mai visti prima.Per contenere il riscaldamento globale entro i 2°C, le emissioni devono essere ridotte del 30% entro il 2030, percentuale che sale al 45% per raggiungere l’obiettivo di 1,5°C. Le emissioni devono continuare a diminuire rapidamente dopo il 2030.

Tagli così massicci richiedono una trasformazione su larga scala, rapida e sistemica in tutto il mondo, nei settori dell’energia, dell’industria, dei trasporti, delle costruzioni, dei sistemi finanziari e di quelli di produzione alimentare. Questa trasformazione deve essere avviata subito, perché ogni frazione di grado è importante. La trasformazione verso l'azzeramento delle emissioni di gas serra nella fornitura di energia elettrica, nell'industria, nei trasporti e negli edifici è in corso, ma deve essere molto più rapida. Questa transizione deve essere sostenuta dall’adozione volontaria di stili di vita a basso impatto ambientale.

 

Leggi i messaggi chiave del report (inglese): https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/40875/EGR2022_KR.pdf?sequence=3

 

Leggi tutto il report e il materiale stampa (inglese): https://www.unep.org/resources/emissions-gap-report-2022

 

Photo by Chris LeBoutillier on Unsplash
22 novembre 2022
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