La città di Firenze ha ospitato il 16-17 novembre la terza edizione del Forum di Etica civile dedicato al rapporto fra le diverse generazioni. Tema quanto mai attuale a livello mondiale se pensiamo al movimento dei Fridays for Future sui cambiamenti climatici, e non meno importante per l’Italia visti i preoccupanti dati demografici e la progressiva perdita di rilevanza delle realtà che tradizionalmente rendevano possibile l’incontro e il confronto tra uomini e donne appartenenti a generazioni diverse.
Durante gli appuntamenti locali del percorso preparatorio al Forum – organizzati dai soggetti promotori tra cui anche Aggiornamenti Sociali (cfr box sotto) – sono state numerose le occasioni per riflettere sulle cause della situazione presente e per interrogarsi sui fattori che favoriscono oppure ostacolano l’interazione tra le generazioni sul piano civile, sociale, professionale.
Soggetti promotori del III Forum di Etica civile
Azione Cattolica giovani
Aggiornamenti Sociali
Centro Studi “Bruno Longo” (Torino)
Istituto di Diritto Internazionale della pace “Giuseppe Toniolo” (Roma)
Centro Internazionale per Studenti
“Giorgio La Pira” (Firenze)
Associazione Cercasi un Fine (Bari)
Fondazione Lanza (Padova)
Fondazione Finanza Etica
FOCSIV
FUCI
Il Regno
Incontri
Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” (Palermo)
Lega Missionaria Studenti
Movimento dei Focolari
Movimento Eucaristico Giovanile
Progetto Umbertata (Catania)
Opera Giorgio La Pira (Firenze)
La ricerca di risposte e piste di lavoro per il presente e il futuro, portata avanti insieme da persone appartenenti a fasce di età differenti, è proseguita all’appuntamento fiorentino, nutrita da varie sollecitazioni. Innanzi tutto, i preziosi apporti dei relatori, tra cui Erio Castellucci, Enrico Giovannini, Alessandro Rosina, Marco Tarquinio e Benedetta Tobagi. Poi il confronto realizzato nei dieci gruppi tematici, che ha permesso di individuare varie buone pratiche già in atto e azioni possibili di cambiamento. Il collegamento tra riflessione teorica ed esperienze positive sul campo è stato anche arricchito dalla presentazione di tre iniziative: il progetto di rigenerazione urbana nel quartiere palermitano di Ballarò; la proposta formativa della comunità islamica di Firenze per promuovere il multiculturalismo delle nuove generazioni; l’iniziativa che mira a rendere sostenibile il Sacro Convento di Assisi, nello spirito della Laudato si’.
Pubblichiamo di seguito il testo del Patto tra generazioni sottoscritto al termine del Forum, che non costituisce una parola conclusiva, ma una mappa per azioni future, come esplicitato anche da alcune buone pratiche particolarmente significative individuate dai soggetti firmatari. È possibile esprimere la propria adesione al Patto, sottoscrivendolo sul sito <https://forumeticacivile.com>, dove sono anche disponibili ulteriori informazioni, interviste e video delle sessioni del Forum.
Noi, membri di diversi soggetti della società civile, appartenenti a diverse generazioni, in occasione del III Forum di Etica civile (Firenze, 16-17 novembre 2019) sottoscriviamo un Patto per un presente giusto per tutti. Dopo vari eventi di ricerca e dialogo sul territorio nazionale, ispirati dalla Costituzione che è essa stessa un patto tra generazioni, teso a promuovere vita buona per le diverse generazioni, sottoscriviamo questo impegno condiviso, aperto a quanti desiderano a loro volta farlo proprio.
Ci impegniamo assieme per processi di
1. Costruzione di un’etica civile, che con lessico rinnovato ritessa il legame sociale – a partire da quello intergenerazionale – in nuove forme di comunità, in nuove relazioni inclusive e animate dalla fraternità, in nuove reti, in nuove regole d’azione, in una cittadinanza planetaria, nella formazione a una cultura della reciproca fiducia e della responsabilità;
2. Impegno per una politica nel senso alto del termine: un servizio alla comunità animato dalla passione per il bene comune e per la giustizia ed eguaglianza sociale e di genere e dal riconoscimento del diritto universale a una cittadinanza planetaria; un servizio che sia capace di attivare efficaci dinamiche istituzionali per una governance lungimirante dei cambiamenti, per una progettualità e una competenza efficiente, per il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale;
3. Sostegno a politiche partecipate in grado di esprimere un rinnovamento delle leadership, in forme diffuse sul territorio ed espressive delle diverse generazioni, adeguatamente formate alla corresponsabilità e radicate nella società civile;
4. Attivazione di politiche di generazione che sappiano creare risorse per contesti significativi di formazione, ricerca e lavoro, offrendo così ai giovani la concreta possibilità di superare la precarietà con piani di vita sostenibili, per sé e per le proprie famiglie – potendo anzi formare famiglie che ancora possano donare al mondo nuove generazioni;
5. Promozione di una sostenibilità economica, sociale, ambientale intesa come reale capacità di “rispondere alle necessità delle generazioni attuali includendo tutti, senza compromettere le generazioni future” (Laudato si’, n. 54), orientando in tale direzione – che esige un deciso contrasto al cambiamento climatico – anche il mondo del lavoro, della finanza, della previdenza, della fiscalità, dell’educazione, delle professioni;
6. Orientamento a una società della conoscenza, in cui la piena valorizzazione della tecnica sia responsabilmente orientata al bene comune e alla promozione dell’umano, in forme competenti e rispettose dell’ambiente;
7. Rigenerazione dei luoghi educativi e formativi (scuola, università, associazioni…), perché siano palestre di umanità in cui la condivisione di esperienze e conoscenze tra generazioni diverse avvenga nel segno della ricerca condivisa, di un’impegnativa relazione educativa, della promozione di soggettività, dell’apertura di spazi e possibilità;
8. Impegno deciso per una integrazione politica europea, in un’Europa che costruisca pace nella giustizia e nella solidarietà, integrando le diverse prospettive in un orizzonte sovranazionale di incontro tra popoli e culture, tra diverse tradizioni religiose e filosofiche, aperto all’intera famiglia umana;
9. Coltivazione di una solidarietà costruttiva, accogliente nei confronti della diversità e delle tante forme di marginalità e vulnerabilità che interessano tutte le generazioni, a partire da quelle di chi cerca spazi di vita fuggendo da condizioni inaccettabili;
10. Coinvolgimento in collaborazioni interculturali e interreligiose, per valorizzare le importanti risorse civili delle diverse comunità e dei singoli membri, per costruire processi di pace come orizzonte condiviso di fratellanza sia sul piano locale che mondiale, per chiedere alla politica una legge che dia piena attuazione al diritto alla libertà religiosa in Italia.
Su questi punti ci impegniamo dunque a proseguire la riflessione, lo studio, l’azione comunicativa e la prassi, agendo assieme per coltivare comunità vivibili, ospitali, sostenibili. Lo facciamo come appartenenti a generazioni diverse, sapendo che diversi sono gli impegni che ognuna può assumere, ma anche a partire da narrazioni e storie di speranza condivise.
Questo il patto che sottoscriviamo e che invitiamo a diffondere, perché sia condiviso da chiunque lo desideri.
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Tra le buone pratiche, che possono dare concretezza al Patto tra generazioni, ne sono state suggerite alcune come particolarmente significative per alcuni soggetti firmatari:
- Promuovere una miglior conoscenza delle istituzioni che regolano la vita civile;
- Promuovere forme di comunicazione etica che contrastino il linguaggio di odio;
- Sostenere le proposte di un ripensamento della cittadinanza sulla base del principio dello ius soli e/o dello ius culturae;
- Favorire luoghi di interazione intergenerazionale e interculturale tramite forme diverse (cultura, arte, spettacolo, gioco…);
- Promuovere anche con strumenti fiscali politiche generative e sostenibili;
- Sostenere la famiglia in quanto prima comunità educante;
- Aderire ai Saturdays for Future proposti da ASVIS per il contrasto al degrado ambientale;
- Promuovere protocolli locali tra imprese per favorire economie di comunità;
- Favorire il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle imprese;
- Sostenere percorsi educativi centrati sul valore delle differenze di genere al contempo dell’eguaglianza di diritti e doveri.