Sviluppo sostenibile, lavoro dignitoso e Giubileo: a Roma un seminario internazionale denso di prospettive

Organizzazioni (ecclesiali e non) impegnate in ambito sociale, cooperative e centri studi, sindacati e associazioni di imprenditori: provenivano dai cinque continenti (in particolare Africa e America Latina), portando ognuno sensibilità, approcci e problemi propri, gli oltre 100 partecipanti al seminario internazionale «Sustainable Development and the Future of Work in the Context of the Jubilee of Mercy» («Lo sviluppo sostenibile e il futuro del lavoro nel contesto del Giubileo della Misericordia») svoltosi a Roma dal 2 al 5 maggio. 

L'incontro è stato promosso da Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e Caritas Internationalis. Aggiornamenti Sociali, con Giacomo Costa SJ e Paolo Foglizzo, direttore e redattore della rivista, ha contribuito all’organizzazione e all’animazione del seminario. Con loro anche Elisabetta Moroni, di Heritage House Reputation Architects, società di consulenza particolarmente impegnata nella Corporate Social Responsibility, nonché partner di Aggiornamenti Sociali su vari fronti (ad esempio il progetto ArchitETICA), che ha potuto presentare a livello internazionale i risultati della riflessione svolta congiuntamente sulla Human cooperation, esperienza che mette al centro il dialogo e la cooperazione tra generi e generazioni per aprire un processo virtuoso di collaborazione tra mondo dell'impresa, terzo settore ed ecosistema (sul tema, leggi l'editoriale del numero di marzo 2016).

Nel suo discorso di apertura della conferenza (leggi il testo del saluto ai partecipanti), il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Peter Turkson, ha illustrato ai partecipanti i tratti principali dell'impegno della Chiesa cattolica per la giustizia nel mondo del lavoro, ricordando che papa Paolo VI istituì il Pontificio Consiglio 50 anni fa «per stimolare la comunità cattolica nel favorire lo sviluppo delle regioni bisognose e la giustizia sociale tra le nazioni». Il cardinale ha anche fatto eco all'appello di papa Francesco «di un approccio integrale nei confronti delle sfide globali che portano alla povertà e l'ingiustizia. L'approccio richiede che i governi, le organizzazioni, il mondo degli affari, e molti altri attori globali lavorino insieme nella ricerca di soluzioni».

Obiettivi del seminario (svoltosi a porte chiuse) erano mettere a fuoco le problematiche più critiche nel mondo del lavoro, tanto nel Nord come nel Sud del pianeta, rimettere al centro delle politiche di sviluppo le persone, favorire uno scambio tra i vari partecipanti su soluzioni innovative e buone pratiche, individuare proposte politiche eque ed efficaci in tema di accesso al lavoro dei giovani, istruzione di qualità, tutela della stabilità del lavoro. 

«Al cuore della conferenza e del nostro lavoro comune - conferma mons. Robert Vitillo, capo dell'ufficio di Ginevra della Caritas Internationalis - c'è stata la convinzione che le persone, compresi i lavoratori, le loro famiglie e le comunità, devono essere posti al centro delle politiche di sviluppo sostenibile».

Gli interventi dei vari relatori e le relative discussioni sono stati l'occasione per mettere in evidenza i numerosi punti di contatto fra le intuizioni fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, i valori e gli insegnamenti di altre tradizioni religiose, e gli standard internazionali che una realtà "laica" come l'OIL cerca di promuovere nel mondo. Basti pensare alla Dichiarazione di Philadelphia dell'OIL (1944), dove si legge che «tutti gli esseri umani, senza distinzione di razza, credo o sesso, hanno il diritto di perseguire il loro benessere materiale e il loro sviluppo spirituale in condizioni di libertà e di dignità, di sicurezza economica e pari opportunità; (...) Il raggiungimento delle condizioni in cui tutto ciò può essere possibile deve costituire l'obiettivo centrale della politica nazionale e internazionale».

Dal punto di vista del magistero cattolico, grande attenzione è stata dedicata all'enciclica di papa Francesco, Laudato Sì, in cui si sottolinea l'urgenza che tutti i membri della famiglia umana rafforzino le loro relazioni con Dio, con la creazione e con l'altro, dal punto di vista dell'ecologia integrale, dimensione che comprende anche il tema del lavoro e le dinamiche che lo regolano e lo influenzano. Come si legge al n. 125, «se cerchiamo di pensare quali siano le relazioni adeguate dell’essere umano con il mondo che lo circonda, emerge la necessità di una corretta concezione del lavoro, perché, se parliamo della relazione dell’essere umano con le cose, si pone l’interrogativo circa il senso e la finalità dell’azione umana sulla realtà. Non parliamo solo del lavoro manuale o del lavoro della terra, bensì di qualsiasi attività che implichi qualche trasformazione dell’esistente, dall’elaborazione di un studio sociale fino al progetto di uno sviluppo tecnologico».

Come si legge nella Dichiarazione di impegno finale (Statement of Commitment and Action), i partecipanti hanno elaborato alcune proposte su come proseguire l'esperienza e dare ad essa sviluppi concreti. Ad esempio, condurre un'ampia sensibilizzazione su questi temi, in primis nei confronti dei governi e della società civile, per aumentare la consapevolezza e promuovere azioni efficaci in tema di lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile; ancora, organizzare una serie di consultazioni regionali con l'obiettivo di rafforzare gli scambi, in preparazione sia della Conferenza globale sul lavoro minorile (2017) sia delle celebrazioni del centenario ILO (2019), e favorire uno scambio regolare di informazioni tra i partecipanti all'incontro di Roma. 

Commentando la dichiarazione finale, Guy Ryder, direttore generale dell'OIL, ha detto: «Questa dichiarazione mi rende felice. L'OIL cercherà di svolgere il suo ruolo per concretizzarla. Vi ho trovato l'eco di un messaggio che ci è stato trasmesso nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II, quando invitò a creare una coalizione globale per il lavoro dignitoso. Con l'adozione dell'Agenda di sviluppo 2030, così centrata sul tema del lavoro dignitoso, oggi abbiamo una straordinaria opportunità di andare avanti con i valori e gli obiettivi che condividiamo».

In questo modo verrà portata avanti la sfida lanciata agli stessi partecipanti da Papa Francesco, che all'Angelus di Domenica 1° maggio ha citato pubblicamente il seminario: «Domani a Roma inizia la conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile e le tipologie più vulnerabili di lavoro. Spero che questo evento può creare consapevolezza tra le autorità, le istituzioni politiche ed economiche e della società civile, in modo che sia promosso un modello di sviluppo che tenga conto della dignità umana nel pieno rispetto delle norme sul lavoro e dell'ambiente. 

Scarica il testo integrale dello Statement of Commitment an Action, in inglese


11 maggio 2016
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