Pensare come una montagna

A Sand County Almanac

Aldo Leopold
Piano B Edizioni, Prato 2019, pp. 233, € 15
Scheda di: 
Fascicolo: ottobre 2019

Il primo buon motivo per leggere questo libro è che A Sand County Almanac, edito per la prima volta nel 1949 e già pubblicato in Italia con il titolo Almanacco di un mondo semplice, è uno dei classici del pensiero ambientalista. Aldo Leopold (1887-1948), considerato il padre della biologia della conservazione, divise la propria vita fra l’impegno diretto per tutela delle aree selvagge statunitensi e la riflessione, maturata lungo le sue esperienze di immersione nella wilderness nordamericana. Una seconda ragione per apprezzare il volume è che il testo, riproposto in una nuova traduzione, è accompagnato da altri scritti dell’A., finora inediti in italiano, che permettono di farsi un quadro esauriente del suo pensiero ecologico.

In questi testi troviamo alcune idee-chiave che hanno successivamente orientato la riflessione delle etiche ambientali: l’interconnessione fra uomo e ambiente, la necessità di assumere prospettive diverse da quella umana, l’attenzione alla dimensione culturale del rapporto uomo-natura e il riconoscimento di un valore non solo utilitaristico agli enti naturali. Molto intelligente la scelta del nuovo titolo: Pensare come una montagna (ripreso da uno dei saggi del volume, dedicato alle nefaste conseguenze ecologiche dello sterminio dei lupi) significa decentrare il proprio sguardo da ciò che appare come immediato interesse umano, per considerare l’insieme delle relazioni che mantengono l’equilibrio ecologico di un territorio e che lo rendono vivibile anche per l’uomo.

L’operazione fondamentale dell’A. consiste in questo spostamento di prospettiva, mostrando come la società umana abbia bisogno, in ordine alla propria sopravvivenza, di comprendere se stessa all’interno di una comunità formata da tutte le specie animali e vegetali. Se alcuni aspetti del suo pensiero appaiono discutibili o datati (per esempio l’apologia della caccia), per altro verso l’A. sorprende per l’attualità delle sue analisi, si vedano le pagine dedicate alle ambiguità dell’outdoor e del turismo “verde”. Da un lato, Leopold è figlio del proprio tempo, plasmato dal mito fondatore del pioniere; d’altro lato, le sue intuizioni hanno colto aspetti permanenti del rapporto fra uomo e natura. Il libro è scritto in uno stile eterogeneo e non accademico, che alterna riflessione, racconto autobiografico e saggio naturalistico.

Particolarmente suggestiva è la prima parte, nella quale l’A. descrive, dal punto di vista di piante e animali, il ciclo delle stagioni intorno alla sua fattoria nel Wisconsin. Una lettura che lascia un gran desiderio di uscire a osservare la natura intorno a noi.

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