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Non luoghi (dettagli)

Presentiamo due dettagli di un ospedale, tratti dalla selezione di immagini di quattro luoghi — una biblioteca, un ospedale, un aeroporto e un teatro — che Susanna Pozzoli ha esposto alla Galleria San Fedele, per la mostra Risonanze. Giovani artisti a confronto con il mistero (novembre 2010, presentata in <www.sanfedele.net>). La giovane artista interpreta questi spazi come «nonluoghi», nell’accezione di Marc Augé: «uno spazio che non può definirsi identitario, relazionale e storico definirà un nonluogo» (Augé M., Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Elèuthera, Milano 2009, 77). Nonluoghi colti in tutta la loro capacità di sprigionare solitudine, assenza, architetture standardizzate, luoghi funzionali, di passaggio, di fruizione. Luoghi della non-appartenenza, che però portano i segni del passaggio di centinaia di persone, diventando metafora di una vita provvisoria. Un’esperienza del nostro mondo, che rimanda, contemporaneamente, alla dimensione dell’eterno, al senso ultimo della vita. Le architetture di teatri, ospedali, aeroporti, cimiteri e biblioteche, avvolte nel silenzio e nella mancanza di vita, diventano cattedrali laiche, che inducono alla riflessione, alla meditazione, a un profondo rispetto. Come quando davanti alle fotografie di una chiesa, vuota e silenziosa, restiamo immobili di fronte all’imponenza dell’architettura, in cui sedie vuote e volte illuminate da luci fredde ci parlano, tuttavia, di vita.
Fascicolo: febbraio 2011
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