Non avere paura di cadere
La libertà al tempo dell’insicurezza
Mauro Magatti
Mondadori, Milano 2019, pp. 144, € 18
Che cos’è, oggi, la libertà? Nel corso
degli ultimi settant’anni l’abbiamo
esaltata, soprattutto come possibilità di
agire svincolati dal controllo totalitario.
Ma, ora, ci rendiamo conto anche di
quella che si potrebbe chiamare la fatica
di essere liberi: la fatica di fare scelte e di
assumersene la responsabilità, il rischio
implicito nell’esporsi alle loro imprevedibili
conseguenze.
Ecco allora che la
libertà scopre il rischio di involversi nella
paura del mondo. La chiave del problema
risiede nel fatto che la libertà non è
un fatto individuale, ma sempre una relazione
della persona ad altro e ad altri.
E aprirsi significa sempre
sporgersi su un vuoto, rinunciare
al possesso di
tutte le garanzie. Allora
essere liberi significa
imparare a convivere
con questo senso di rischio.
Tra i due estremi del delirio
di onnipotenza, causato dall’oblio della
precarietà, e il timore paralizzante che
impedisce di agire, una pedagogia della
libertà dovrà oggi indicare il cammino
per assumere responsabilmente la quota
di incertezza implicita nell’agire libero.
L’A., sociologo ed economista, propone
cinque “movimenti” che sbloccano la
libertà in tale direzione: imparare a dissentire,
coltivare lo spirito d’iniziativa, stringere alleanze, lasciare la presa, far
circolare la libertà.
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