Milano, appello per una città solidale, intraprendente e inclusiva

Nell’approssimarsi delle elezioni amministrative 15 Associazioni, Gruppi e Movimenti Ecclesiali della Diocesi di Milano hanno sottoscritto per la prima volta un documento comune, che offre alcune indicazioni condivise sulla città e sull'impegno politico dei cittadini. Si tratta di realtà ecclesiali molto diverse che, superando ogni particolarismo, si richiamano “ad una generosa dedizione per la società civile, per il territorio nel quale conviviamo, per la terra che è di tutti noi”. “Come cittadini – si legge nel documento - non vogliamo limitarci a rivolgere istanze ai politici, ma confrontarci costantemente per elaborare, a partire da esperienze reali, idee condivise utili a chi ha a cuore il bene comune. Sappiamo di poter promuovere dal basso esempi di confronto che portino all'incontro perché, come ci dice Papa Francesco, il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme”.

Le realtà ecclesiali diocesane ritengono importante valorizzare ogni politica anti-ghetto, a favore di una capacità diffusa di inclusione e accoglienza nel solco della tradizione ambrosiana. Si auspicano scelte che riguardano libertà educativa e religiosa, cultura, lavoro, sussidiarietà e welfare, nella convinzione che l'attenzione per i più poveri e i più fragili della società accomuni molte esperienze delle realtà rappresentate.

Ne emerge una visione della città come “traino dello sviluppo culturale, economico ed urbanistico del paese. Milano può essere una città metropolitana inquieta, curiosa, intraprendente e solidale”. Una visione che si richiama esplicitamente alla Laudato si’, che è citata ampiamente a conclusione del documento: “Non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diretta nella politica, ma in seno alla società fiorisce una innumerevole varietà di associazioni che intervengono a favore del bene comune, difendendo l'ambiente naturale e urbano. (...) Intorno a loro si sviluppano o si recuperano legami e sorge un nuovo tessuto sociale locale. Così una comunità si libera dall'indifferenza consumistica. Questo vuol dire anche coltivare un'identità comune, una storia che si conserva e si trasmette. In tal modo ci si prende cura del mondo e della qualità della vita dei più poveri, con un senso di solidarietà che è allo stesso tempo consapevolezza di abitare una casa comune.” (232)

Il documento si intitola “Un contributo per il bene comune della città” ed è firmato dal Coordinamento delle Associazioni, dei Gruppi e dei Movimenti Ecclesiali della Diocesi di Milano, di cui fanno parte: ACLI, AGESCI, Alleanza Cattolica, Apostolato della preghiera, Azione Cattolica, Cellule parrocchiali di Evangelizzazione, Comunione e Liberazione, Comunità di Sant'Egidio, CVX-LMS (Comunità di vita Cristiana e Lega Missionaria Studenti), Legio Mariae, Movimento Apostolico, Movimento dei Focolari, Regnum Christi, Rinascita Cristiana, Rinnovamento nello Spirito.


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6 maggio 2016
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