Mangiare è un atto civico
di A. Ducasse e C. Regoubyi
Einaudi, Torino 2018, pp. 135, € 16
Potremmo definire questo libro come la Laudato si’ della gastronomia. Tutte le questioni sollevate dall’enciclica e rilevanti nella prospettiva dell’ecologia integrale vengono qui rilette dal punto di vista del nostro rapporto con il cibo. Nell’atto di mangiare, infatti, siamo coinvolti in una rete di relazioni socioambientali: tecniche di coltivazione e allevamento, condizioni dei lavoratori del settore, strategie di distribuzione e marketing, gestione dei rifiuti. Tuttavia, tutti questi aspetti rinviano anche a una dimensione più profonda: mangiare è un atto culturale ed esprime un modo di essere nel mondo e di vivere le relazioni umane. Il libro conduce il lettore a esplorare le facce di quel poliedro che è il concetto del “mangiare bene”: come alimentarsi in maniera sana, favorendo al contempo dei circuiti economici virtuosi, rispettando l’ambiente e promuovendo la pluralità delle culture. Contraddicendo la convinzione diffusa che la qualità alimentare sia riservata a chi se la può permettere, gli AA. – uno chef di fama mondiale e un membro del Collège culinaire de France – mostrano come sia possibile sviluppare un’economia della qualità alimentare, valorizzando anche professionalità specifiche e investendo su sistemi di coltivazione e allevamento “artigianali”, come le recenti esperienze di “agricoltura urbana”. Al centro, c’è la proposta di un cambiamento radicale del paradigma del nostro rapporto con l’ambiente, riassumibile nella frase: «portare l’uomo al centro della natura e la natura al centro dell’uomo».
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