Libertà religiosa e uguaglianza - Attualità del principio di separazione tra Stato e Chiesa
In tema di libertà religiosa notevole è la differenza tra lo Stato liberale ottocentesco e lo Stato contemporaneo. Per il primo la religione è questione privata, espulsa dall'area della vita associata, e pertanto i rapporti Stato-Chiesa vengono disciplinati da una legislazione separatista, che ritiene di garantire la libertà religiosa riconducendo tutti i culti al diritto comune. Lo Stato contemporaneo, caratterizzato da un vasto interventismo nella vita sociale, per ciò stesso estende l'area del diritto particolare con il ricorso a leggi speciali, spesso concordate con i gruppi sociali interessati. Tale politica si riflette anche sul fenomeno religioso, fatto oggetto di una disciplina pubblicistica che ne tutela e promuove le forme associative, con ampio ricorso alla prassi concordataria. Quanto rimane valido della tradizione separatista è soprattutto la tutela della libertà religiosa perseguita attraverso un regime di uguaglianza mirante a escludere privilegi e discriminazioni. Anche nel nuovo contesto giuridico il valore del principio di uguaglianza come funzionale a quello di libertà religiosa mantiene intatta la sua importanza
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