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Lettera enciclica « Centesimus annus »

Nel centenario della prima enciclica sociale, la Rerum novarum di Leone XIII, Giovanni Paolo II ne rievoca e attualizza gli insegnamenti in un documento di vasto respiro, in riferimento agli avvenimenti della storia più recente, in particolare il crollo dei regimi comunisti e il consolidarsi in Occidente dei sistemi democratici e ad economia capitalistica. Di questi ultimi riconosce gli aspetti positivi, ma ne critica le insufficienze sociali e politiche, sviluppando l'insegnamento sulla proprietà privata e la destinazione universale dei beni nonché sulla natura e funzione dello Stato. Il motivo ispiratore di fondo è l'antropologia cristiana che afferma l'apertura dell'uomo alla trascendenza e la sua centralità nella società
Fascicolo: giugno 1991
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