È stata presentata questa mattina a Roma la campagna IBSA dedicata all’importanza della iodoprofilassi nelle donne migranti in gravidanza. Un'iniziativa che vede tra i soggetti coinvolti anche l'Assistenza sanitaria San Fedele, associazione collegata alla Compagnia di Gesù italiana, e i gesuiti di Tirana.
Questo progetto di sensibilizzazione ha attualmente preso il via in Italia, Albania e Camerun, e si regge sulla stretta collaborazione tra mondo aziendale, con IBSA Farmaceutici Italia in qualità di promotore, mondo accademico, grazie all’Università di Pavia, e società civile (oltre ai due soggetti citati, ci sono anche Caritas Internationalis e Arcidiocesi di Bamenda). L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Conferenza Episcopale Italiana.
La campagna - è stato spiegato durante la presentazione svoltasi nella Sala Marconi di Radio Vaticana - rappresenta una prima risposta all’appello lanciato a gennaio 2016 dal Ministero della Salute e dall’AIFA, che, con il progetto congiunto “Accesso ai farmaci, un diritto umano”, intendono promuovere e proteggere, attraverso l’uso appropriato dei farmaci, la salute di malati vulnerabili, quali sono i migranti, gli emarginati e le fasce deboli della popolazione, favorendo inoltre una maggiore comprensione dei diritti e delle modalità di accesso alle cure da parte di questi pazienti.
In particolare, il progetto di IBSA per le madri migranti pone l’accento sulla iodoprofilassi ed è volto a sensibilizzare, attraverso la distribuzione di materiali informativi in lingua araba, francese, inglese, rumena, albanese e italiana, le donne in attesa, ma anche coloro che pensano a una gravidanza futura o che allattano, circa l’importanza di un corretto apporto di iodio.
Sebbene lo iodio sia presente nel suolo, la sua concentrazione può variare largamente tra le regioni del mondo come conseguenza di numerosi fattori. Secondo il Global Iodine Nutrition Network, infatti, diversi Paesi del mondo, in particolare dell’Africa e dell’Est Europa, presentano un livello di assunzione di iodio insufficiente. Tale carenza di iodio, come ricordano Organizzazione mondiale della Salute e Unicef, rappresenta la più importante causa evitabile di danni cerebrali e di altre patologie, come problemi di crescita, ipotiroidismo, infertilità, gozzo.
A Milano, nel primo mese e mezzo di sperimentazione, gli operatori dell’Assistenza sanitaria San Fedele sono venuti a contatto con circa 100 donne tra i 18 e i 45 anni, cui hanno consegnato il leaflet informativo e raccolto 60 questionari preparati dall’équipe della professoressa Flavia Magri, dell’Università di Pavia.
La campagna si basa sull’ascolto e sul dialogo con le donne migranti, assecondando l’approccio che è proprio di questo organismo legato ai gesuiti. Una volta a settimana, infatti, le donne tra i 18 e i 45 anni (in gravidanza e non) che si presentano presso l’Assistenza Sanitaria, durante l’attesa del loro turno vengono informate sull’importanza di una corretta iodoprofilassi.
All'incontro è intervenuto anche il direttore di
Aggiornamenti Sociali, Giacomo Costa SJ, che ha commentato: «Siamo in un mondo in continuo cambiamento, nel quale assume sempre più importanza la possibilità di uno sviluppo sostenibile reale, al cui raggiungimento possono contribuire il dialogo sociale, la cooperazione tra istituzioni, la collaborazione tra mondo delle imprese e il terzo settore. Per questo è interessante il progetto di IBSA dedicato alle madri migranti, che riteniamo sia un ulteriore modo per offrire aiuto alle donne, grazie alle giornate di incontro sul tema della iodoprofilassi realizzate insieme all’équipe della Prof.ssa Magri. Fondamentale in questo senso è partire dal dialogo e da un approccio informativo rispettoso delle diversità culturali e di linguaggio».
«Il progetto che abbiamo presentato oggi - ha confermato Lucherini, Direttore Commerciale IBSA Farmaceutici Italia - ha una forte valenza etica e crediamo che l’azienda abbia un ruolo importante, potendo contribuire allo sviluppo della società in cui viviamo. Questo è per noi il significato di responsabilità sociale e abbiamo voluto iniziare questo processo partendo dalle nostre persone».
IBSA Farmaceutici Italia - realtà economica e scientifica di primo piano nel settore farmaceutico italiano, con circa 500 dipendenti solo in Italia - è un’impresa non nuova a progetti nel campo della CSR (Corporate Social Responsibility) e ha al suo attivo anche un'altra collaborazione con i gesuiti italiani, avendo intrapreso lo scorso anno un percorso di etica insieme alla Scuola di meditazione della Sardegna promossa dalla Compagnia di Gesù, con l’obiettivo di accompagnare i manager in un percorso di consapevolezza che li possa aiutare nel quotidiano confronto con gli
stakeholder, come ad esempio i medici.
Tutte le informazioni in merito alla campagna informativa e i materiali realizzati in sei diverse lingue sono disponibili sul portale
www.tiroide.com.
Contatti ufficio stampa: Heritage House Reputation Architects, Roberto Adriani, 348 2509894,
roberto.adriani@heritage-house.eu
(nella foto, il dettaglio di una celebre immagine di Dorothea Lange, Migrant Mother: una foto scattata nel 1936 e diventata icona della Grande depressione)