Lavoro nel sociale, cultura e partecipazione: l’esperienza di San Marcellino
Maurizio Bergamaschi – Danilo De Luise – Juan Pablo Santi (edd.)
FrancoAngeli, Milano-Roma 2019, pp. 157, € 21
L’Associazione San Marcellino dal 1988 è attiva, nel centro storico di Genova, nel servizio alle persone senza dimora. Questo libro nasce da una constatazione, nata da questa lunga esperienza: fornire servizi efficaci e rispettosi della dignità degli utenti non è sufficiente per fare “lavoro sociale”. Questo implica giocarsi su un’altra dimensione, spesso trascurata in tanti servizi “sociali”: l’elaborazione di una cultura. Infatti, ogni lavoro “sociale” è portatore di una cultura, cioè di una interpretazione pubblica del senso dell’essere umano e del sistema di relazioni sociali nelle quali vive. Produrre cultura, nel lavoro sociale, significa rendere ragione della visione del mondo che giustifica il fatto stesso di intervenire nella società e anche di produrre determinati servizi. Le riflessioni di questo libro sono nate sul campo, quando operatori e volontari di San Marcellino hanno cominciato a confrontarsi su ciò che vivevano nel servizio, rendendosi conto che la relazione quotidiana con i poveri apriva una prospettiva particolarmente ricca per cogliere i processi in corso nella società e per elaborare degli orizzonti di significato nuovi. Questo modo di riflettere, tutt’altro che scontato, significa già, in sé, produrre cultura. Ma da un processo di riflessione interna è nato e si è sviluppato, nel corso del tempo, il progetto di produrre attivamente cultura, a partire dai laboratori letterari e artistici nei quali vengono coinvolte le persone senza dimora, poi attraverso conferenze, pubblicazioni, corsi di formazione, fino al film La bocca del lupo di Pietro Marcello, vincitore di vari premi internazionali e nato proprio dal progetto di San Marcellino di raccontare la città di Genova dal punto di vista delle fasce marginali della popolazione.
Il volume, a più voci, racconta il percorso svolto finora e rielabora il patrimonio di riflessione che ne è sorto. In particolare, l’attenzione è portata a due rami di attività: la formazione e i laboratori artistico-creativi. Mettere la cultura al centro della riflessione sul servizio ai poveri può apparire un’opzione originale; questo volume mostra invece come questa scelta sia essenziale a una forma matura di partecipazione sociale.
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