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La nuova delega fiscale: che cosa cambierà?
Dopo il via libera al disegno di legge delega per la riforma del fisco
da parte del Governo Meloni, lo scorso 16 marzo, il Parlamento ha
definitivamente approvato nel corso dell’estate il testo della Legge 9
agosto 2023, n. 111, Delega al Governo per la riforma fiscale. Dalla sua entrata
in vigore, il 29 agosto, il Governo italiano ha a disposizione 24 mesi
per predisporre i decreti delegati che diano attuazione ai principi in essa
contenuti. È giunta l’ora della tanto annunciata e attesa riforma fiscale? Le
premesse ci sono: il Governo sembra sostenuto da una maggioranza solida
e, soprattutto, ha ancora davanti a sé tutto il tempo necessario.
Ma, come sempre accade in questi frangenti, per almeno due motivi
è meglio non farsi prendere da facili entusiasmi. Il primo è che, negli ultimi vent’anni, quasi ogni legislatura si è dotata di una commissione
tecnica o bicamerale sul tema e ha approvato una legge
delega in materia fiscale, o per lo meno ha provato a farlo. Nessuna, tuttavia, ha mai partorito una riforma degna di questo
nome, soprattutto perché la vastità dell’operazione, l’ampiezza delle
questioni da affrontare e l’ammontare delle risorse necessarie richiedono
enormi sforzi politici. Il secondo è che, in fin dei conti, una riforma non
è mai buona o cattiva di per sé e a prescindere dalla valutazione dei
suoi effetti. Da questo punto di vista la delega fiscale approvata in estate
contiene alcuni elementi che potrebbero non rendere il sistema tributario
italiano più giusto e più equo. [continua]
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