Immigrati e diritti politici
Il riconoscimento dei diritti politici agli immigrati pone problemi, in quanto implica il concorso di cittadini stranieri alla determinazione della politica nazionale. Per quanto riguarda il diritto di iscrizione ai partiti politici, le norme del nostro ordinamento giuridico portano a considerarlo come una mera libertà di fatto sottoponibile a restrizione da parte del legislatore. Le indicazioni offferte dal diritto comparato europeo sono assai diverse : si va dal pieno riconoscimento del diritto in questione alla sua esclusione. Quanto al diritto di elettorato attivo e passivo, le legislazioni europee lo escludono, pur con qualche eccezione. In sede CEE una speciale commissione ha formulato nel 1985 proposte liberalizzanti, rimaste però lettera morta. Sarebbe auspicabile un intervento unilaterale del legislatore italiano che riconosca i diritti politici ai cittadini della CEE, agli apolidi, agli italiani non appartenenti alla Repubblica, e si limiti, per gli altri stranieri, al diritto di voto nelle elezioni amministrative
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