ArticoloInternazionali
Il nazionalismo cristiano come religione dell’impero. Il caso degli Stati Uniti
Una delle pagine più originali della campagna di Donald Trump per
le presidenziali del 2024 è la promozione della God Bless the USA
Bible, una Bibbia nella classica versione detta di re Giacomo, la più
diffusa nel mondo protestante anglofono, autografata da Trump stesso, che
in appendice raccoglie la Dichiarazione d’indipendenza, la Costituzione
degli Stati Uniti e il testo di un canto patriottico religioso del musicista
country Lee Greenwood, ovviamente intitolato God Bless the USA. Gli
spot con il candidato presidente che raccomanda l’acquisto della Bibbia e,
soprattutto, invita i suoi concittadini a credere in Dio e a pregare costantemente
per il bene della nazione, sono stati un elemento caratterizzante di
questa campagna elettorale.
Questa scelta corrisponde a una precisa strategia, che cerca di rafforzare
il sostegno della comunità cristiana evangelical. I dati dell’autorevole
Pew Forum di Washington su questo particolare segmento della comunità
protestante, figlio della Riforma – per quanto poco ne rivendichi l’eredità
e ne riconosca l’attualità – attestano che l’80% circa degli evangelical ha
espresso il proprio sostegno al candidato repubblicano il quale, a sua
volta, ha adottato una piattaforma sempre più aderente ai principi
della destra religiosa.[continua]
Immagine: Tyler Merbler
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