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Il nazionalismo cristiano come religione dell’impero. Il caso degli Stati Uniti

Fascicolo: ottobre 2024

Una delle pagine più originali della campagna di Donald Trump per le presidenziali del 2024 è la promozione della God Bless the USA Bible, una Bibbia nella classica versione detta di re Giacomo, la più diffusa nel mondo protestante anglofono, autografata da Trump stesso, che in appendice raccoglie la Dichiarazione d’indipendenza, la Costituzione degli Stati Uniti e il testo di un canto patriottico religioso del musicista country Lee Greenwood, ovviamente intitolato God Bless the USA. Gli spot con il candidato presidente che raccomanda l’acquisto della Bibbia e, soprattutto, invita i suoi concittadini a credere in Dio e a pregare costantemente per il bene della nazione, sono stati un elemento caratterizzante di questa campagna elettorale.

Questa scelta corrisponde a una precisa strategia, che cerca di rafforzare il sostegno della comunità cristiana evangelical. I dati dell’autorevole Pew Forum di Washington su questo particolare segmento della comunità protestante, figlio della Riforma – per quanto poco ne rivendichi l’eredità e ne riconosca l’attualità – attestano che l’80% circa degli evangelical ha espresso il proprio sostegno al candidato repubblicano il quale, a sua volta, ha adottato una piattaforma sempre più aderente ai principi della destra religiosa.[continua]

 

Immagine: Tyler Merbler

 

 

 

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