Articolo
Il Manifesto per una comunicazione non ostile
La comunicazione digitale rappresenta una sorta di secondo ecosistema nel quale viviamo. Perché sia sostenibile,
occorre imparare a praticare uno “stile di vita
digitale”, che riguarda il modo in cui comunichiamo,
principalmente in forma scritta, e soprattutto attraverso i
social media. Da questa consapevolezza è nata nel 2016
l’associazione Parole O_Stili, lanciando l’omonimo progetto
di formazione alla comunicazione responsabile in ambito
digitale.
L’associazione lavora con scuole, università, imprese
e associazioni, cura pubblicazioni e organizza un
convegno annuale sulla violenza – e la nonviolenza – nella
comunicazione. Il progetto si fonda su una consapevolezza
di base: il virtuale è reale e ciò che accade in Rete ha conseguenze,
positive o negative, sulla vita reale delle persone
coinvolte. Pertanto l’aggressività comunicativa va considerata
come violenza a pieno titolo e occorre impegnarsi in
un’azione educativa per sradicarla.
Al centro del progetto c’è il Manifesto per una comunicazione
non ostile: dieci punti che, più che prescrivere
comportamenti, indicano linee di riflessione sul proprio
modo di comunicare: in che modo le mie parole mi rappresentano
e danno forma al mio pensiero? Mi avvicinano
o mi allontanano dagli altri? Come esprimere dissenso
rispettando il mio interlocutore? Queste domande riassumono
la proposta del decalogo che, proprio in virtù della
sua essenzialità, si presta a essere “tradotto” e adattato
a contesti diversi e ambiti specifici: aziende, infanzia,
politica, sport, pubblica amministrazione, scienza. Il
Manifesto diventa, così, uno strumento di lavoro, a partire
dal quale una comunità (professionale, associativa,
ecc.) può redigere i propri criteri per una comunicazione
costruttiva.
Il progetto comprende diversi strumenti formativi; per
gli insegnanti sono disponibili webinar (seminari a distanza),
materiale didattico online (circa 200 schede
e video), ricerche su hate speech e fake news in vari
ambiti (mondo giovanile, campagne elettorali, business).
Ai minori sono prevalentemente indirizzate le pubblicazioni,
fra le quali: Il mio primo telefono (un manuale per
accompagnare i bambini a entrare in Internet tramite
smartphone), i quaderni scolastici con giochi ed esercizi,
e Penso, parlo, posto (un percorso di riflessione sul modo
di comunicare attraverso la rete destinato alla scuola
secondaria di primo grado).
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