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Il Manifesto per una comunicazione non ostile

Fascicolo: maggio 2020
La comunicazione digitale rappresenta una sorta di secondo ecosistema nel quale viviamo. Perché sia sostenibile, occorre imparare a praticare uno “stile di vita digitale”, che riguarda il modo in cui comunichiamo, principalmente in forma scritta, e soprattutto attraverso i social media. Da questa consapevolezza è nata nel 2016 l’associazione Parole O_Stili, lanciando l’omonimo progetto di formazione alla comunicazione responsabile in ambito digitale.

L’associazione lavora con scuole, università, imprese e associazioni, cura pubblicazioni e organizza un convegno annuale sulla violenza – e la nonviolenza – nella comunicazione. Il progetto si fonda su una consapevolezza di base: il virtuale è reale e ciò che accade in Rete ha conseguenze, positive o negative, sulla vita reale delle persone coinvolte. Pertanto l’aggressività comunicativa va considerata come violenza a pieno titolo e occorre impegnarsi in un’azione educativa per sradicarla.

Al centro del progetto c’è il Manifesto per una comunicazione non ostile: dieci punti che, più che prescrivere comportamenti, indicano linee di riflessione sul proprio modo di comunicare: in che modo le mie parole mi rappresentano e danno forma al mio pensiero? Mi avvicinano o mi allontanano dagli altri? Come esprimere dissenso rispettando il mio interlocutore? Queste domande riassumono la proposta del decalogo che, proprio in virtù della sua essenzialità, si presta a essere “tradotto” e adattato a contesti diversi e ambiti specifici: aziende, infanzia, politica, sport, pubblica amministrazione, scienza. Il Manifesto diventa, così, uno strumento di lavoro, a partire dal quale una comunità (professionale, associativa, ecc.) può redigere i propri criteri per una comunicazione costruttiva. Il progetto comprende diversi strumenti formativi; per gli insegnanti sono disponibili webinar (seminari a distanza), materiale didattico online (circa 200 schede e video), ricerche su hate speech e fake news in vari ambiti (mondo giovanile, campagne elettorali, business).

Ai minori sono prevalentemente indirizzate le pubblicazioni, fra le quali: Il mio primo telefono (un manuale per accompagnare i bambini a entrare in Internet tramite smartphone), i quaderni scolastici con giochi ed esercizi, e Penso, parlo, posto (un percorso di riflessione sul modo di comunicare attraverso la rete destinato alla scuola secondaria di primo grado).
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